Cambiare i mobili di casa nel 2016 sfruttando il Bonus Mobili e le agevolazioni fiscali

È prorogato per tutto il 2016 il Bonus Mobili, l’iniziativa fiscale che prevede uno sgravio Irpef del 50% in 10 anni su un limite di spesa di 10.000 euro per l’acquisto, il trasporto e il montaggio di alcuni oggetti di arredamento e grandi elettrodomestici per un’abitazione in ristrutturazione. Per ristrutturazione si intende lavori certificati di manutenzione straordinaria, come l’installazione di pannelli solari, ovvero quegli interventi che già danno diritto agli sgravi del Bonus Ristrutturazioni. Il cantiere deve iniziare prima dell’acquisto degli arredi, a prescindere dalla data dei pagamenti.

Per esempio, chi spende in totale 15.000 euro per l’acquisto di mobili o elettrodomestici, potrà detrarre dall’Irpef una somma massima di 5.000 euro, ovvero il 50% del tetto massimo di 10.000, che verrà divisa in dieci rate annuali di 500 euro l’una.

La legge prevede una importante novità riservata alle giovani coppie, sposate oppure conviventi more uxorio con nucleo famigliare costituito da almeno tre anni, che comprano la prima casa. Il bonus del 50% in 10 anni in questo caso vale per un tetto massimo di spesa leggermente superiore, fino a 16.000 euro. Per accedere agli sgravi non è necessario avere un appartamento in ristrutturazione, però è scritto che almeno uno dei due componenti della coppia deve avere meno di 35 anni.

In entrambi i casi sono compresi nel Bonus Mobili gli acquisti di letti, armadi, librerie, tavoli, sedie, divani, materassi e apparecchi di illuminazione. Non rientrano, invece, porte, pavimentazioni, tende e altri complementi minori. Valgono i grandi elettrodomestici di classe A+ o superiore, come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, stufe, condizionatori, oppure di classe A ma sono nel caso di forni.

E’ bene fare attenzione a una clausola importante: per usufruire delle detrazioni è necessario aver effettuato il pagamento tramite bancomat, carta di credito, oppure con il cosiddetto “bonifico parlante“, ovvero il bonifico bancario o postale che indica la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva o codice fiscale del venditore. Non è consentito, invece, effettuare il pagamento mediante assegni bancari e contanti.

 

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