Può una quarantena influenzare la concezione della propria abitazione? Probabilmente sì, dato che trascorrere l’intera giornata a casa ci ha portato a svolgere tante attività all’interno delle mura domestiche, permettendoci in molti casi di riflettere sulla dimensione delle nostre abitazioni, spesso considerate troppo piccole.
Come sostiene anche la Nota della Rur sugli italiani e l’abitazione in relazione all’emergenza COVID-19, si osserva che, già prima dell’emergenza sanitaria, le dimensioni troppo ristrette della casa rappresentavano una delle principali motivazioni che spingevano le persone alla ricerca di un nuovo alloggio. In base a una comparazione a livello internazionale, sembra infatti che le case degli italiani misurino mediamente 81 mq: sono quindi più piccole di quelle giapponesi (95mq), spagnole (97 mq), tedesche (109 mq) e francesi (112 mq).
Ad ogni modo, la casa continua a rappresentare un vero e proprio bene rifugio per gli italiani, secondo i risultati emersi da un sondaggio condotto da Immobiliare.it su un campione di circa 18.000 utenti alla ricerca di un immobile in vendita. Agli intervistati è stato chiesto se stessero pensando di rimandare la compravendita, data la situazione di emergenza in atto e le sue ricadute sull’economia. Il risultato? Meno di una persona su tre (il 31,2%) ha pensato di rimandare l’acquisto di casa.
Ma se solo pochi hanno dichiarato di voler cambiare le proprie intenzioni sulla compravendita immobiliare, rimane invece un’altra domanda da porsi: che impatto avranno la pandemia e il conseguente lockdown sulle case del futuro? Vediamolo.