Un tempo erano gli alloggi dei “cantonieri”, ovvero degli operai addetti alla manutenzione delle strade che, per esigenze di servizio, dovevano abitare vicino al luogo di lavoro. Dopo un lungo periodo di incuria ed abbandono, le tipiche casette color rosso pompeiano – che costellano la rete viaria della Penisola – diventano oggi centri culturali, abitazioni private e spazi pubblici. Di proprietà demaniale e gestite dall’Anas, molte sono state assegnate a Regioni, Province e Comuni che in qualche caso le hanno messe in vendita all’asta: un’occasione ghiotta per gli investitori alla ricerca di immobili unici in posizioni talvolta di gran pregio.
La Regione Toscana ad esempio ha messo sul mercato 30 case cantoniere nelle province di Firenze, Siena, Arezzo, Grosseto, Pisa e Livorno, situate in alcuni dei borghi più belli d’Italia. La base d’asta minima era di 22 mila euro per 80 metri quadri a Pistoia, il prezzo più alto era invece di 224mila euro per una casa a Cortona. Sempre in Toscana, l’Anas ha assegnato in concessione gratuita per 7 anni un immobile abbandonato di Castagneto Carducci a un giovane di 23 anni. Lui ristrutturerà la casa cantoniera e aprirà un bed&breakfast.
La Regione Lazio ha invece deciso di destinarle a scopi culturali e sociali, aggiudicando le 24 strutture disponibili ai Comuni per la realizzazione di centri di aggregazione giovanile, spazi per anziani, associazioni di volontariato, ostelli, case famiglia e laboratori artistici. Anche l’Emilia Romagna ha deciso di seguire la stessa strada, concedendo a canone agevolato le case cantoniere a 24 Comuni per un uso pubblico, sociale e culturale degli spazi.