È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed entra in vigore 31 maggio, il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che aggiorna il Conto termico, ovvero il pacchetto di benefici riservato a chi decide di effettuare interventi di piccole dimensioni per aumentare l’efficienza energetica e per adottare impianti alimentati da fonti rinnovabili. La somma totale disponibile è 900 milioni di euro: 700 per i privati e le imprese e 200 per l’amministrazione pubblica, le cooperative e le società di patrimonio pubblico.
Nella maggior parte dei casi l’incentivo copre il 40% dell’investimento, sale al 50% per interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F (quelle di città come Cuneo, Milano, Venezia, Bologna) e raggiunge il 55% se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione invernale. È del 65% per la trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti.
Per importi fino a 5mila euro l’incentivo viene corrisposto in un’unica rata, altrimenti le rate sono erogate per due o cinque anni e in tutti i casi i termini per l’emissione del contributo sono ridotti a 90 giorni. Per semplificare le procedure di erogazione, il GSE predisporrà una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW per i quali sarà possibile usufruire quasi automaticamente agli incentivi.
Tra gli interventi finanziati, anche la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento con pompe di calore, impianti a biomasse (caldaie a pellet), fotovoltaico. Il Conto 2016 alza la taglia massima degli impianti per la produzione di energia termica da 1MW a 2MW.
Come si accede agli incentivi? Il GSE predisporrà un portale Internet dedicato con procedura di richiesta facilitata. L’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altre iniziative statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse.
A seconda delle zone d’Italia in cui si vive, il Conto termico diventa concorrenziale rispetto all’Ecobonus. Quale scegliere? Spetta al proprietario capire se è preferibile un rapido rientro della spesa con il Conto Termico oppure un’erogazione in 10 anni (ma con un rimborso più alto) con il bonus fiscale.