Dal 2 novembre è iniziato lo smantellamento dei 54 grandiosi padiglioni che hanno caratterizzato Expo Milano 2015, la manifestazione universale che ha chiuso ufficialmente i battenti il 31 ottobre dopo 184 giorni e oltre 21 milioni di visitatori da tutto il mondo. Tutta la superficie dovrà essere liberata entro il 30 giugno 2016, e sono migliaia le tonnellate di materiali da smaltire. Ma non tutto verrà buttato: molte strutture sono già state “promesse” ad altri usi mentre per alcuni oggetti è prevista una svendita, online oppure in loco.
Sono molto infatti gli expo-entusiasti disposti a tutto pur di portarsi a casa un pezzo dell’evento che ha fatto innamorare milioni di italiani. Sul principale portale di aste digitali, ebay, si trovano già tanti cimeli proposti da chi ha visitato l’esposizione universale più di una volta. Sono soprattutto oggetti di piccola dimensione, penne, spillette, francobolli, porta badge del valore di pochi euro.
Ma chi è in grado di cercare con attenzione potrà trovare dei veri e propri gioielli, pezzi unici da collezione che potrebbero anche diventare dei componenti d’arredo esclusivi per la propria casa. Come la sedia icona di Expo Milano 2015, la poltrona-trottola rossa realizzata da Coca Cola e posizionata vicino all’Albero della Vita. Messa all’asta a partire da una base di 2euro, oggi il suo prezzo è già salito a quasi 90 e c’è da scommettere che entro il 7 novembre, data di chiusura dell’offerta, salirà ancora di molto. Seguendo i forum di discussione sui social network, sembra che i migliori affari siano stati fatti nei giorni immediatamente precedenti al 31 ottobre.
Una delle sedie bianche del padiglione Nepal è stata venduta a una turista per 60 euro, un altro visitatore ha voluto portarsi a casa una vite di plastica con tralicci, grappoli e acini esposta nel padiglione Uzbekistan. Prezzo: 30 euro.
Nell’ultimo giorno di manifestazione, anche la Caritas ha pensato a un’iniziativa di solidarietà e lotta allo spreco. I pani avvolti nel giornale che componevano l’opera “Energia” di Wolf Vostell sono stati messi in vendita ad offerta libera per finanziare le attività del Refettorio Ambrosiano. Ora i cancelli sono sbarrati e sono ammessi solo gli operai incaricati della pulizia. Per chi non è riuscito a fare affari prima, non resta che affidarsi alle vendite online che tanti paesi stanno organizzando. La più attesa è quelle del Brasile che si è affidato a un portale dedicato. E’ necessario registrarsi attraverso un form per essere poi contattati con le informazioni necessarie a partecipare all’asta. Nella lista panche in vimini, tavoli da caffè in legno, arredi del ristorante e lampade di perline a forma di serpente oltre a monitor e mobili d’ufficio. E poi c’è la grande rete che probabilmente sarà donata al Comune di Milano che potrebbe sistemarla all’interno del Parco Adriano, nella zona Nord-Est della città. Il Brasile non sarà l’unico padiglione a mettere in vendita pubblicamente i suoi “gioielli”, c’è da aspettarsi che altri, ancora indecisi, seguiranno il suo esempio per liberarsi di oggetti altrimenti difficili da smaltire. In tanti però hanno già deciso come ricollocare le loro strutture: i container di Monaco diventeranno un centro della Croce rossa in Burkina Faso, il padiglione mastodontico dell’Angola sarà portato nella capitale Luanda, gli Emirati Arabi finiranno a Masdar City, la prima città del mondo a emissioni zero.