Bonus Ristrutturazioni: come e perché approfittarne

Il Bonus Ristrutturazioni continua a essere uno dei protagonisti delle agevolazioni edilizie presenti nel testo definitivo della Legge di Bilancio 2022, approvato nel mese di dicembre. Molte sono le novità al suo interno, ma molte sono state anche le riconferme, soprattutto per quanto riguarda i Bonus Casa. Una di queste riguarda appunto il Bonus Ristrutturazioni, che sarà prorogato fino al 31 dicembre 2024 con le stesse modalità e lo stesso tipo di incentivi dell’anno appena trascorso, ovvero una detrazione IRPEF del 50% da calcolare sulle spese sostenute per i lavori in casa.

Cos’è il Bonus Ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni è nato come detrazione IRPEF del 36% sulle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie, con un limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. A partire da giugno 2012 però, la detrazione è stata aumentata al 50% e la spesa massima su cui è possibile applicarla è stata portata a 96.000 euro. Il bonus viene fruito attraverso un rimborso in 10 quote annuali di pari valore che partono dall’anno successivo a quello in cui si sono effettuate le spese. Le proroghe successive hanno poi rinnovato l’agevolazione in questa forma, confermando requisiti di accesso e modalità di fruizione.

Chi può usufruire del bonus

Ha diritto al Bonus Ristrutturazioni chi si prende carico delle spese per i lavori di riqualificazione edilizia sia su costruzioni adibite a uso abitativo che su quelle per attività produttive. Il beneficiario della detrazione, quindi, non deve essere necessariamente il proprietario dell’immobile, ma chi è titolare del diritto di godimento e paga le spese. Può essere quindi:

  • il locatario o comodatario
  • il titolare di usufrutto, uso, abitazione o superficie
  • il socio di una cooperativa divisa o indivisa
  • un imprenditore individuale, una società semplice, a nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparati, un’impresa familiare: tutti questi casi sono accettati però solo nell’eventualità di immobili non considerati beni strumentali o merce
  • il familiare convivente del possessore dell’edificio.

Quest’ultima possibilità è valida nel caso in cui il familiare sia il coniuge, il componente di un’unione civile, il convivente more uxorio, oppure se si tratta di parenti fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado. Inoltre, anche il coniuge separato a cui sia stata assegnata l’abitazione intestata all’altro coniuge può richiedere la detrazione.

Ha infine diritto al Bonus Ristrutturazioni anche chi esegue i lavori da solo, sebbene solo per la spesa d’acquisto del materiale edile.

Come richiedere il Bonus Ristrutturazioni

La richiesta di detrazione IRPEF viene fatta al momento della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo rispetto a quello in cui sono effettuate le spese per gli interventi edilizi. Si calcolerà al momento della dichiarazione la deduzione spettante, che andrà poi indicata nella richiesta insieme ai dati catastali dell’immobile su cui sono stati effettuati i lavori. I pagamenti devono essere necessariamente compiuti tramite bonifico bancario o postale e deve essere conservata tutta la documentazione che li riguarda. Questi e altri documenti devono, infatti, essere presentati in caso di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate:

  • domanda di accatastamento dell’immobile
  • ricevute IMU
  • consenso all’esecuzione degli interventi edilizi
  • concessioni e autorizzazioni ai lavori.

Nel caso i lavori siano effettuati sulle parti comuni di un condominio, servirà inoltre la delibera dell’assemblea per la loro esecuzione e la tabella per la ripartizione delle spese.

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Come pagare gli interventi edilizi relativi al Bonus Ristrutturazioni

Per ottenere il Bonus Ristrutturazioni, il pagamento dei lavori effettuati deve essere corrisposto necessariamente attraverso un bonifico “parlante”. Si tratta di un bonifico postale o bancario che al suo interno deve indicare:

  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il codice fiscale o la Partita IVA di chi ha eseguito gli interventi
  • la causale del versamento con il riferimento alla norma “articolo 16-bis del Dpr 917/1986”.

Nel caso i lavori siano eseguiti in un condominio si devono aggiungere anche il relativo codice fiscale e quello dell’amministratore che si occupa del pagamento. Se ci sono più persone a sostenere le spese, queste devono essere tutte indicate all’interno del bonifico.

Quali sono le spese ammesse al Bonus Ristrutturazioni

Per avere accesso alla detrazione del 50% gli interventi edilizi eseguiti devono essere di:

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia

Sono esclusi tutti i lavori che riguardino la manutenzione ordinaria, a meno che non siano quelli effettuati sulle parti comuni di condomini.

Altri tipi di interventi ammessi sono ad esempio quelli riguardanti:

  • la bonifica dell’amianto
  • la costruzione di autorimesse o posti auto
  • l’eliminazione di barriere architettoniche
  • la ricostruzione o il ripristino di un edificio danneggiato da una calamità.

È importante ricordare che il Bonus Ristrutturazioni non copre solo i lavori in sé, ma anche tutte quelle spese accessorie che hanno spesso un loro importante peso. Queste possono essere quelle sostenute per la progettazione, i materiali, le perizie, i sopralluoghi, ma anche l’IVA, il bollo ed eventuali diritti. Non si possono invece detrarre le spese di trasloco e di custodia dei mobili.

Per altri tipi di intervento, ricordiamo che, oltre al Bonus Ristrutturazioni, la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto e riconfermato diverse agevolazioni edilizie che offrono grandi vantaggi economici: primo tra tutti il Superbonus 110%, che permette di eseguire lavori più importanti legati all’efficientamento energetico e alla riqualificazione edilizia. Tutti questi aiuti fiscali, oltre a migliorare la propria condizione abitativa, risultano una manovra efficace per la rigenerazione urbana, sempre più indispensabile al fine di incentivare la svolta green.

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