“Finalmente sono a casa!”. Quante volte capita di dirlo? La casa è il luogo dove si trascorre la propria vita quando non si lavora, viaggia o si seguono le proprie passioni. Per questo motivo è importante sentirsi al sicuro nella propria abitazione, e sapere che, qualsiasi cosa accada, sarà sempre lì, pronta ad accogliere chi la abita. Quando capitano eventi naturali ed incontrollabili nel nostro bellissimo paese, la riflessione sul rapporto che le persone hanno con la casa, parte integrante della nostra quotidianità, sorge spontanea.
La casa, proprio per la sua essenzialità, è un bene che va curato e mantenuto. La sicurezza degli edifici pubblici e privati è un tema che torna periodicamente alla ribalta, perché riguarda tutti. Il dibattito anima Governo, Parlamento e operatori del settore, i quali cercano di individuare un piano di intervento che possa cautelare gli edifici dai rischi sismici e idrogeologici su scala nazionale.
Si può rendere sicura una casa già costruita?
La possibilità di mettere in sicurezza una casa già costruita è un dubbio molto frequente, che fortunatamente trova alcune risposte. È infatti possibile intervenire su quasi tutti i tipi di costruzioni esistenti, incrementandone il livello di sicurezza. La conferma viene dalle parole del presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Armando Zambrano, il quale ha sottolineato la necessità di effettuare un’intensa azione di verifica della sicurezza delle costruzioni. Questo processo di verifica e controllo è importante, perché le modalità di intervento possibili sono numerose e tutte utili. Ingegneri, architetti e costruttori italiani, costretti a confrontarsi quotidianamente con un patrimonio architettonico così vasto e vario, affrontano da sempre la sfida di impiegare le conoscenze scientifiche e tecniche mettendole al servizio della salute degli edifici.
Oltre agli interventi sulle case è allo studio anche la possibile reintroduzione dell’obbligatorietà del “fascicolo del fabbricato”, un documento che si collega direttamente all’immobile e che ne riporta le caratteristiche costruttive e le modifiche nel tempo. Simile a una carta d’identità, questo certificato sarebbe certamente utile per tenere sotto controllo lo stato della costruzione, oltre che per sapere quando e dove intervenire per aumentarne il livello di sicurezza con più facilità.
Come rendere una casa antisismica?
Attualmente, effettuare operazioni di adeguamento antisismico delle abitazioni non è obbligatorio, ma sono possibili diversi interventi, a seconda di tre diversi parametri:
- struttura dell’edificio
- caratteristiche costruttive
- anno di realizzazione del fabbricato.
Il primo passo è quello di effettuare delle analisi del sottosuolo sul quale è costruito l’edificio. Grazie a queste rilevazioni, si può prospettare una specifica tipologia di intervento. Una tecnica che garantisce un alto livello di riuscita consiste nell’installazione sotto le fondamenta di elementi chiamati “isolatori sismici”, i quali ammortizzano le scosse sismiche ed evitano che queste si propaghino alla struttura sovrastante. Questa tipologia di intervento offre un altissimo livello di sicurezza, ma non sempre è praticabile per via dei diversi tipi di fondazione e per il suo costo.
Esistono però delle alternative agli interventi sottosuolo:
- è possibile utilizzare placcaggi con elementi metallici o fibre di carbonio applicati ai punti più delicati,
- si possono effettuare interventi di risarcitura di lesioni o di protezione dei ferri ammalorati, in caso di deterioramento del calcestruzzo.
- Per le murature, infine, è possibile impiegare tiranti, effettuare iniezioni di cemento o utilizzare catene, placcaggi e chiodature.
Prevenzione e messa in sicurezza domestica, tra interventi legislativi e nuove tecnologie
Le voci che si susseguono sul potenziamento dei bonus legati alla casa, nell’ormai prossima Legge di Stabilità 2017, ci inducono a pensare che potrebbero esserci delle novità in materia di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici. Un adeguato impulso normativo potrebbe dare il via ad un piano di screening degli edifici a maggior rischio da una parte, e ad un sistema di incentivi ed agevolazioni dall’altro, fattori che consentirebbero ai privati cittadini di effettuare gli interventi necessari ad incrementare la sicurezza della propria abitazione con costi contenuti.
In quest’ottica saranno impiegate le tecniche di ristrutturazione più efficaci e moderne, affiancate all’uso dei dispositivi tecnologici in grado di valutare il livello di resistenza delle abitazioni alle scosse sismiche. Gli ultimi progetti portati avanti dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (INO – CNR) in materia di olografia digitale fanno ben sperare per un metodo di analisi rapida ed efficace, che consenta di valutare in poco tempo lo stato di un edificio e di prospettare al meglio gli interventi da eseguire.