Quanto si sentono sicure le famiglie italiane all’interno delle mura domestiche? Il sondaggio del Centro Studi sull’Economia Immobiliare di Tecnoborsa ci mostra dei cittadini attenti a preservare l’integrità del proprio focolare domestico, puntando sulla prevenzione in maniera sempre più consistente. Il tema della sicurezza in condomini e abitazioni, infatti, è un argomento che interessa da vicino le famiglie, sotto la doppia specie del furto semplice o della rapina. Ecco perché è risultato che oltre un decimo della popolazione, che comprende inquilini dei condomini e proprietari di casa, siano intervenuti potenziando il livello di sicurezza domestico, con un valore in aumento nei grandi centri abitati. Il dato più rilevante riguarda il fatto che i lavori eseguiti sono stati circa il doppio rispetto a quelli per la ristrutturazione degli edifici o per il miglioramento energetico.
Come rendere più sicuri i condomini
Quando c’è bisogno di rendere la casa più sicura antifurto e porta blindata restano i presidi più gettonati dalle famiglie per togliersi preoccupazioni e timori. È risultato, infatti, che circa l’80% delle famiglie teme molto o abbastanza furti e rapine domestiche, e circa il 70% teme danneggiamenti, motivo per il quale un quarto degli intervistati ha provveduto a stipulare polizze assicurative ad hoc per recuperare i possibili danni, almeno in parte.
Per quanto concerne i condomini, secondo i dati raccolti è risultato che nell’11,2% dei casi sono stati presi provvedimenti contro le intrusioni, e che la percentuale raggiunge il 13,5% nei grandi centri. Tra le misure principalmente adottate svetta l’adozione di sistemi di videosorveglianza. Probabilmente perché, se installati in zone strategiche, consentono di tenere sotto controllo aree piuttosto vaste e le spese possono essere meglio ripartite tra gli stessi condomini.
Quali sono i sistemi anti intrusione più adottati nelle case?
Passando ai dati che riguardano il comparto abitazioni private, nell’arco del biennio 2014-2015, Tecnoborsa ha verificato come il 14% delle famiglie italiane abbia adottato contromisure a difesa della propria casa, e di questi il 13,5% lo abbia fatto nell’abitazione di abituale residenza. Tra coloro che non sono intervenuti per aumentare il livello di sicurezza domestiche, è risultato che il 71,1% non lo ha ritenuto necessario, il 9,2% non lo ha fatto per motivi economici e il 6,1% si ripromette di farlo in un prossimo futuro.
Le aree del Nord-Ovest e del Centro sono sopra la media nazionale per il numero di precauzioni adottate a favore della propria dimora, mentre nell’area del Nord-Est è alta la quota di famiglie che pensano di difendersi meglio nel prossimo futuro. Tra i lavori più eseguiti il 41,1% ha scelto di installare un allarme antifurto e il 40% un portone blindato. A seguire troviamo l’adozione di telecamere (17,5%), le tapparelle metalliche con bloccaggi (16,7%) e le grate di protezione 14,8%. L’8,5% ha scelto i cani da guardia, e un 4,4% ha installato una cassaforte e un 1,9% è lascia le luci accese in casa all’interno e/o all’esterno quando è assente.
Come la posizione influisce sulla percezione della sicurezza domestica
L’area di residenza sembra essere una variabile che influisce direttamente sulla percezione della sicurezza della propria casa: il centro degli abitati parrebbe infatti essere più sicuro e avere perciò richiesto minori interventi (19,4%) rispetto alle aree più esterne e che vanno da un 24% circa a quasi il 30% nel semi-centro. Un residuale 3% fuori città si spiega probabilmente col fatto che, essendo l’analisi basata sull’ultimo biennio, molto probabilmente questi immobili vengono muniti di sistemi di sicurezza fin da principio proprio perché più isolati e potenzialmente più vulnerabili alle effrazioni, e non necessitano di ulteriori potenziamenti.
Ma qual è la percezione reale della sicurezza domestica per gli italiani? Quanto alla paura del furto i dati mostrano un 21% degli intervistati che si dichiara poco preoccupato, contro un 38,1% molto in pensiero e un 47,2% alquanto preoccupato. Il timore di subire una rapina in casa vede lievitare le percentuali che vedono solo il 14,6% che si sente poco minacciato, contro un 46% abbastanza in pena e un 37,6% decisamente allarmato. Guardando i fatti, è emerso che il 26% degli intervistati ha subito in passato almeno un furto in casa, confermando che le preoccupazioni trovano un reale fondamento, e che è una buona idea adottare degli accorgimenti per limitare questa spiacevolissima eventualità.