Cosa accade quando le grandi tech-company investono nella domotica? Google e Apple scendono in campo con due diverse proposte tecnologiche che promettono di rendere le nostre case dei piccoli e funzionanti esempi di case intelligenti.
Entrambe le aziende propongono un kit di proprietà, basato su un sistema di intelligenza artificiale in grado di dialogare con noi (letteralmente!) e di aiutarci a rendere la nostra vita domestica più comoda e piacevole.
Sembrano proposte innovative, ma come funzionano esattamente Google Home e Apple Home?
Google Home: un maggiordomo virtuale sempre in ascolto
Google Home è un dispositivo di rete in grado di gestire linee di connessione e di interfacciarsi coi sensori e device della nostra casa. L’aiutante di Google ha grandezza e forma che si accostano a quelle di un piccolo vaso, è esteticamente curato e può essere posizionato in ogni angolo della casa.
Al suo interno si trovano un microfono bluetooth e un altoparlante di qualità, e il dispositivo può riprodurre flussi streaming di audio, video e dati sui vari dispositivi collegabili su comando vocale.
La caratteristica saliente di Google Home è l’intelligenza artificiale: è possibile parlarci in maniera colloquiale, facendo domande o chiacchierandoci.
Il sistema è progettato per ascoltare le nostre esigenze giorno per giorno, imparare le nostre preferenze e abitudini da ogni dialogo, e interpretare le nostre richieste senza necessità di formalismi verbali. Questa amichevole personalità virtuale è stata studiata appositamente per apprendere dalla nostra routine e dalle nostre abitudini, fino ad anticiparle e a ricordarci gli impegni di giornata.
Google Nest Cam e Nest Protect sono dispositivi dotati di sensori che si integrano con l’hub e consentono di video-sorvegliare la propria casa dallo smartphone, di regolare il termostato o di attivarsi in caso di fumo o di intrusioni.
Apple Home: rendere la casa smart con un sola app
Il colosso informatico di Cupertino si è mosso in maniera leggermente diversa, puntando su un’app in grado d’integrarsi perfettamente con ogni dispositivo Apple e non. Grazie ad Apple Home è possibile dare un nome alla propria casa e collegare gradualmente tutti i dispositivi dei quali la nostra casa è munita, suddividendoli per tipologia.
Attraverso l’iPhone sarà possibile regolare le veneziane grazie al kit di automazione installato, oppure accendere e spegnere le luci di casa, oltre che calibrare l’illuminazione esterna.
Dopo la configurazione iniziale di ciascun dispositivo è possibile accostare alla temperatura raggiunta da una stanza una scelta cromatica che si riflette nell’illuminazione ambientale, che come si sa influisce sull’umore.
Grazie a queste macro si possono impostare scenari che coinvolgono il termostato, il televisore e l’impianto di illuminazione, per esempio per ricreare l’ambiente perfetto per la visione di un film.
Anche in questo caso è possibile gestire i comandi tramite lo schermo touch, oppure interfacciarsi con Siri, l’assistente virtuale di Apple.
Domotica da asporto
Il lato interessante di queste soluzioni domotiche è che, con una spesa contenuta suddivisa nell’acquisto ed installazione dei sensori e dispositivi di automatizzazione, o interruttori smart, è possibile trasformare la propria casa in un’entità in dialogo costante con noi.
Le nostre necessità ambientali si possono esaudire con un polpastrello, o con un comando vocale, e le potenzialità di questi kit di domotica lasciano ben sperare per ulteriori future interazioni tra dispositivi e servizi.
L’idea di avere una casa in grado di ascoltarci, segnalandoci in anticipo quando è necessario un intervento di manutenzione o riparazione non è più così lontana, e noi ne guadagneremo in sicurezza, risparmio e non ci sentiremo mai più soli.