Simon Maddoks, professore dell’Università di Darwin in Australia, è riuscito a mettere in salvo gli animali della sua fattoria da un incendio che si stava avvicinando pericolosamente alla proprietà. Fin qui, niente di clamoroso, se non fosse che il professore in quel momento si trovava a più di 3.000 chilometri da casa e che ha saputo delle fiamme grazie alle telecamera di sorveglianza che poteva controllare grazie a un’app installata sul suo smartphone. Sempre tramite internet, ha potuto azionare a distanza l’impianto di irrigazione, ritardare l’arrivo del fuoco e permettere ai pompieri di intervenire in tempo.
Questa storia sfrutta al massimo la tecnologia esistente nel campo della domotica, ovvero della “computerizzazione” della gestione domestica. Per vivere nel futuro sin da oggi non servono installatori professionisti e lavori invasivi e costosi per mettere in comunicazione i vari dispositivi. Basta un cellulare e una connessione.
Grazie ai sistemi di domotica, si mette al sicuro l’abitazione, controllando anche da lontano che tutto sia a posto. E via telefono, si può scaldare il bagno prima del rientro a casa; alzare le tende e accendere il bollitore elettrico per il tè del mattino. Mentre, se si è di fretta, si può uscire e utilizzare lo smartphone per spegnere le luci e chiudere a chiave le porte.
Quando si è fuori casa, poi, si possono controllare gli elettrodomestici e i sensori appositamente disposti in punti strategici dell’abitazione. Ci sono nuovissime termocamere che rilevano dispersioni di energia oppure mostrano cosa accade di notte nel giardino. E dispositivi con cui verificare il sistema di riscaldamento, in modo da mantenere sempre la temperatura di casa il 20% più vicina a quella impostata. Inoltre, via telefono si riesce anche a sapere la temperatura esterna rilevata dal dispositivo che indicherà quindi, al padrone di casa, il tempo necessario a scaldare l’appartamento.