L’Italia ha bisogno di mettere in sicurezza i suoi immobili, partendo dalle case dei cittadini e senza trascurare gli edifici dall’immenso valore storico e artistico che possiede. Per effettuare questa complessa operazione occorreranno diversi decenni, ma è opportuno iniziare già da ora, per non essere presi in contropiede da eventi catastrofici come il terremoto che ha coinvolto il centro Italia lo scorso 24 settembre. Con questo obiettivo è nato il piano Casa Italia, il cui nucleo mira a realizzare un piano di sicurezza antisismica per le abitazioni del paese e si allargherà poi per realizzare le città del futuro. È un compito ambizioso, ma i fatti hanno dimostrato come sia diventato un impegno improrogabile.
Pronti 4,5 miliardi per ricostruzione e sicurezza
Il Piano Casa Italia parte dall’erogazione immediata di 200 milioni destinati alla ricostruzione, i quali dovrebbero arrivare ad oltre 300 milioni complessivi insieme al differimento delle imposte per i cittadini colpiti dal sisma.
Grazie alla legge di bilancio in dirittura d’approvazione, invece, saranno 3,5 i miliardi di euro destinati ai fondi di ricostruzione degli edifici privati ed 1 miliardo quelli per gli edifici pubblici. I comuni che potranno beneficiare di questi fondi sono i 62 locati nell’area del cratere sismico. Per questi comuni è previsto un risarcimento dei danni subiti da case e imprese pari al 100%, e includerà anche le seconde case. Fuori dalla zona colpita dal sisma sarà riconosciuto un contributo del 100% per la ricostruzione delle abitazioni principali, delle seconde case situate nei centri storici e nei borghi e delle imprese.
Quali effetti avrà il piano Casa Italia per i possessori di casa?
Oltre alla previsione di fondi ad hoc per i cittadini colpiti dal sisma, il piano Casa Italia prevede anche il potenzialmente e la proroga di strumenti indispensabili come:
- l’ecobonus per ristrutturazioni,
- lavori di riqualificazione energetica,
- adeguamenti e consolidamenti antisismici
- installazione sicura di impianti climatizzanti.
Il pacchetto di bonus attualmente previsti e incentivi legati alla manutenzione della casa verrà riproposto e ampliato, cercando di semplificare ulteriormente i percorsi esistenti di accesso agli stessi e prevedendo delle norme specifiche che interessino gli incapienti. È al vaglio, inoltre, un percorso di approfondimento su possibili forme assicurative dei fabbricati nei confronti dei rischi derivanti da tutte le forme di calamità naturale, che potrebbe fungere da cuscinetto in grado di attutire i danni arrecati dalle situazioni di crisi dovute ad eventi estremi.
Dall’emergenza alle città del futuro
Le risorse verranno destinate prima di tutto alle aree colpite dal sisma, ma il Governo si muove guardando al futuro, per progettare un piano di lungo corso in grado di mettere in sicurezza il patrimonio abitativo, culturale ed artistico del nostro paese, e non solo dal rischio tellurico. Si pensi al rischio idrogeologico, che ha più volte interessato diverse aree sparse per l’Italia, ma anche allo stato delle periferie delle grandi città, spesso slegate dalle dinamiche inclusive dei grossi centri abitati e bisognose di interventi di riqualifica e di manutenzione per potenziarne i servizi e la vivibilità.
La legge di bilancio dovrebbe dedicare risorse importanti al piano Casa Italia, che affiancheranno quelle dedicate all’edilizia scolastica e al dissesto idrogeologico. L’obiettivo è quello di creare un piano organico di intervento per l’ammodernamento del patrimonio abitativo italiano, che tocchi tutti i punti critici e imponga una tabella di marcia a lungo termine da rispettare.
La task-force Casa Italia
Per fare certe valutazioni che possono interessare milioni di cittadini, occorrono professionalità capaci e multidisciplinari che saranno coordinate da Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano, il quale guiderà la nuova unità di missione composta da 18 persone appartenenti a diversi settori: statistici, geologi, giuristi, economisti ed urbanisti, comporranno questa squadra che lavorerà fianco a fianco con il Gruppo g124 di Renzo Piano, senatore a vita e architetto di fama internazionale molto attivo nel dare impulso al progetto. Lo stesso Piano ha affermato che la sua idea è un progetto di lunga durata, che interesserà due generazioni e in 50 anni vorrebbe salvaguardare il patrimonio residenziale del paese dal sisma. L’importanza della casa è fondamentale, e Piano la definisce “il rifugio di tutti e il luogo dove si trova se stessi e non è immaginabile che non sia sicuro”.