La chiusura della compravendita di una casa si caratterizza per tre momenti distinti: la proposta d’acquisto, il contratto preliminare e il contratto di compravendita o rogito. Quali sono le differenze e come essere sicuri di arrivare con tutte le carte in regole ad ogni momento? Te lo spieghiamo qui.
La proposta di acquisto: l’acquirente propone un prezzo
Con la proposta d’acquisto la persona interessata alla casa avanza un’offerta economica al proprietario. Questo documento indica alcuni elementi essenziali come la descrizione dell’immobile, il prezzo offerto, la modalità di pagamento e il termine di validità. Con quest’ultimo punto il proponente specifica la data entro cui la proposta sarà valida. In questa fase l’acquirente versa una caparra, che costituirà il primo anticipo se la proposta sarà poi accettata o che verrà restituita in caso di rifiuto.
Il venditore ha quindi il tempo di valutare l’offerta e decidere se rifiutare, chiedere la modifica di alcuni punti o accettare. In caso di risposta positiva, si passa alla fase successiva, il preliminare di compravendita.
Il preliminare di compravendita (o compromesso): l’accordo tra le parti
Una volta che il venditore accetta la proposta d’acquisto, firma il documento che si converte automaticamente in contratto preliminare, valido a tutti gli effetti di legge e vincolante per entrambe le parti.
Questo contratto indica quanto già specificato nella proposta, deve includere tutti gli elementi essenziali della vendita (anticipo, deposito, penalizzazioni varie, tempi…) e in più, può aggiungere altri dettagli come per esempio la situazione urbanistica e altre informazioni specifiche che disciplinano il rapporto quali le modalità di pagamento del secondo anticipo e i dati dell’agente immobiliare.
Nella fase di negoziazione il proprietario deve presentare inoltre presentare all’acquirente l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Per garantire la massima tutela delle parti è consigliato che il contratto preliminare sia stipulato dal Notaio, che provvederà poi a registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sottoscrizione. Ha un costo? Sì, l’imposta di registro è di 200 euro, indipendentemente dal prezzo della compravendita. Da aggiungere inoltre l’imposta di bollo. Le spese sono a carico dell’acquirente.
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Rogito o contratto di compravendita: la trattativa si conclude
Il rogito notarile di acquisto casa è l’ultimo passaggio. Si firma davanti ad un Notaio, che è l’unico autorizzato a redigere un atto pubblico di compravendita, necessario per il passaggio di proprietà, con cui il venditore trasferisce la proprietà dell’immobile all’acquirente. Il Notaio garantisce anche che la casa sia conforme a quanto concordato e richiede adeguatamente la trascrizione dell’atto nei Registri immobiliari. L’acquirente, da parte sua, si impegna a pagare quanto pattuito.
È un atto pubblico formale che riporta i dati anagrafici del venditore e dell’acquirente, la descrizione dell’immobile oggetto del trasferimento e le specifiche relative alla modalità di pagamento e di consegna delle chiavi (se avviene lo stesso giorno o entro quando deve avvenire).
Quanto costa il rogito e chi deve pagare? Il costo dipende dalla tipologia dell’immobile comprato e dalla parcella definita dal notaio. A queste spese si aggiungono le imposte (di registro, ipotecaria, catastale) che dipendono dal tipo di compravendita. Le spese del rogito, salvo accordi diversi, sono a carico dell’acquirente.
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