Quanto costa vendere casa nel 2024?

    Quando si decide di vendere casa, è sempre importante considerare i costi correlati.

    Da cosa dipendono? I fattori da prendere in considerazione sono tanti, come ad esempio la posizione della proprietà, il valore di mercato attuale, le spese legali e quelle connesse all’agenzia immobiliare. Comprendere questi costi in anticipo può aiutare a pianificare il processo di vendita e a evitare spiacevoli sorprese finanziarie.

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    In questo articolo forniremo una panoramica generale sui diversi costi di vendita di una casa, per aiutarti a prendere decisioni consapevoli e informate.

     

    Spese preliminari

    Per poter effettuare una compravendita vantaggiosa, è sempre consigliabile sistemare, sia da un punto di vista estetico che tecnico, la casa in vendita. Tali spese, definite “di preparazione”, comprendono una serie di interventi volti a migliorare l’aspetto e le condizioni generali dell’immobile, al fine di attrarre potenziali acquirenti e ottenere un prezzo di vendita più elevato. Il costo può infatti variare notevolmente in base al tipo di intervento e alla dimensione della casa.

    Un altro aspetto che spesso viene preso in considerazione riguarda l’efficienza energetica dell’abitazione: una casa di classe energetica alta, infatti, avrà probabilmente un valore più alto nel mercato. Ma per capire quali sono gli investimenti più remunerativi in questo senso, è fondamentale richiedere l’Attestato di Prestazione Energetica dell’immobile, sul quale viene appunto indicata la classe energetica dell’abitazione che si vuole mettere in vendita.

     

    Tassazioni prima casa

    Il più delle volte, per vendere una casa è necessario adempiere al pagamento di tasse associate. Tuttavia, in alcuni casi è possibile esserne esenti: se si decide di vendere la prima casa – intesa come la dimora abituale, che coincide generalmente con la residenza anagrafica – dopo 5 anni dall’acquisto, non si incorre nel pagamento di una plusvalenza o di altre imposte (tale regola è applicabile anche alle abitazioni che hanno beneficiato del bonus prima casa).

    Al contrario, se l’immobile viene venduto entro i primi 5 anni dall’acquisto, si dovrà pagare una plusvalenza corrispondente alla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto dell’immobile; questa misura, soggetta a tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, è stata introdotta per evitare speculazioni immobiliari.

    La plusvalenza, a seconda delle preferenze, può essere tassata in due modi:

    • Tassazione ordinaria: la plusvalenza, inserita nella dichiarazione dei redditi, è pagata in base agli scaglioni di reddito previsti dall’Agenzia delle Entrate.
    • Tassazione separata: si può optare per il pagamento di un’imposta sostitutiva del 26% tramite una dichiarazione apposita del notaio, segnalata nell’atto di vendita dell’immobile. In questo caso, l’imposta viene anticipata dal venditore e il notaio si occupa del versamento all’Agenzia delle Entrate.

     

    Tassazioni in una successione immobiliare

    Se l’intenzione è quella di vendere un immobile ereditato, è necessario innanzitutto effettuare, entro un anno dalla data di decesso del proprietario, la dichiarazione di successione: se si intende procedere con la vendita dell’immobile, è infatti fondamentale accettare formalmente l’eredità.

    Le imposte da pagare includono la tassa di successione (calcolata su aliquote che variano a seconda del grado di parentela dell’erede), l’imposta catastale (1% del valore dell’immobile), l’imposta ipotecaria (2%) e altre tasse minori come l’imposta di bollo e i tributi speciali.

     

    Altri costi aggiuntivi

    In generale, durante la vendita di un immobile, molte sono le spese legate all’utilizzo dei servizi notarili e alla registrazione degli atti. Secondo l’articolo 1475 del Codice Civile però, se non è stato pattuito diversamente, le spese notarili di un venditore privato sono a carico dell’acquirente e includono:

    • l’imposta catastale di 50 euro;
    • l’imposta ipotecaria di 50 euro;
    • l’imposta di registro che corrisponde al 9% del valore catastale dell’abitazione;
    • l’imposta sul valore aggiunto che varia dal 4% per la prima casa fino al 22% per un immobile di lusso.

    Inoltre, se si decide di affidarsi a un’agenzia immobiliare per la vendita della proprietà, è importante considerare la provvigione (che può variare dal 2% al 5%, più IVA del valore di vendita dell’immobile) che l’agente immobiliare matura al momento della conclusione dell’affare.

     

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    La finalità di questo contenuto è puramente informativa e non ha alcun valore prescrittivo. Per un’analisi approfondita e personalizzata, è sempre consigliabile richiedere una consulenza professionale.

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