Vivere in un condominio con riscaldamento centralizzato significa condividere con gli altri condòmini la caldaia, che genera calore distribuito attraverso una rete di tubature in tutte le singole unità abitate. Quali sono i vantaggi e svantaggi rispetto al riscaldamento autonomo? Come risparmiare? Ci sono degli orari da rispettare? Vediamolo insieme.
Riscaldamento centralizzato: come funziona?
Se è vero che la caldaia è unica e condivisa, a partire dal 2016, è obbligatorio prevedere per ogni appartamento valvole di regolazione della temperatura che permettono di impostare e monitorare i consumi energetici di ciascuna unità.
Tali dispositivi non solo favoriscono l’efficienza energetica ma assicurano anche una ripartizione equa delle spese di riscaldamento. I singoli appartamenti, infatti, presentano esigenze diverse non solo in base alle preferenze degli abitanti, ma anche in base alla posizione. Unità situate ai piani più alti, infatti, saranno generalmente più calde rispetto agli appartamenti al primo piano o al pian terreno non solo perché si trovano più vicino al tetto e quindi al sole, ma anche perché l’aria calda tende a salire, mentre quella fredda si muove verso il basso. Grazie alle valvole è quindi possibile impostare la temperatura migliore per ogni unità, con relativa ottimizzazione dei consumi.
Distacco riscaldamento centralizzato: è possibile?
Come previsto dalla legge 220/2021, se un condomino decide di staccarsi dal riscaldamento centralizzato può farlo, previa perizia tecnica che valuterà se il distacco può provocare conseguenze negative importanti (es. squilibri di funzionamento dell’impianto o spese per gli altri condòmini). Se l’esito è negativo potrà procedere con il distacco.
Riscaldamento autonomo o centralizzato: quale conviene?
Riscaldamento centralizzato: vantaggi
Tra i vantaggi del riscaldamento centralizzato troviamo:
- Riduzione dei costi. Il vantaggio principale del riscaldamento centralizzato è riscontrabile in un’ottimizzazione dei consumi energetici, in quanto il consumo necessario a riscaldare tutte le abitazioni è inferiore rispetto alle caldaie autonome.
- Manutenzione semplificata. Gli interventi di manutenzione ed eventuale riparazione sono concentrati sull’impianto centrale, con conseguente divisione delle spese tra tutti i condòmini.
- Controllo indipendente. Se fino a prima del 2016 uno degli svantaggi di condividere il riscaldamento era sicuramente la mancata possibilità di regolare in modo autonomo la temperatura in casa propria, il problema è stato risolto con l’installazione delle valvole di regolazione.
Riscaldamento centralizzato: svantaggi
Uno dei potenziali svantaggi del riscaldamento centralizzato è la necessità di conformarsi agli orari e periodi di accensione prestabiliti a livello nazionale, come vedremo nell’ultimo paragrafo. Sebbene questa regolamentazione abbia l’intento di ottimizzare l’efficienza energetica e garantire una gestione equa delle risorse, può rappresentare una limitazione per coloro che desiderano una maggiore flessibilità nell’uso del riscaldamento.
Riscaldamento centralizzato: consigli per risparmiare
Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, condivide alcuni consigli utili per ottimizzare i costi di riscaldamento. Ecco i più rilevanti:
- Monitora i consumi energetici. Il Portale Consumi, per esempio, offre un servizio gratuito accessibile a tutti per conoscere letture e consumi delle proprie utenze.
- Mantieni la temperatura a 19°C. Sapevi che per ogni grado in meno puoi risparmiare fino al 10% sui consumi?
- Abbassa le persiane o chiudi i balconi dopo il tramonto. Un semplice gesto che aiuta a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
- Installa dei pannelli isolanti tra muro e termosifone per amplificare la potenza di riscaldamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola può fare la differenza.
- Fai valutare da un professionista l’efficienza energetica della casa. Alcuni interventi – come la sostituzione degli infissi o l’installazione di una caldaia nuova – possono rivelarsi un investimento molto remunerativo a lungo termine.
Leggi anche: 5 consigli per risparmiare energia in casa
Orari di accensione delle zone
Zona | Città comprese | Ore di accensione | Periodi di accensione |
---|---|---|---|
A | Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle | 6 | dal 1° dicembre al 15 marzo |
B | Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani | 8 | Dal 1° dicembre al 31 marzo |
C | Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Benevento, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto | 10 | dal 15 novembre al 31 marzo |
D | Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Genova, Imperia, Isernia, La Spezia, Savona, Forlì, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pescara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Teramo, Viterbo, Vibo Valentia | 12 | dal 1° novembre al 15 aprile |
E | Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, Lecco, L’Aquila, Lodi, Milano, Modena, Parma, Piacenza, Potenza, Padova, Pavia, Perugia, Novara, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Rieti, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Venezia, Verona, Vicenza, Treviso, Trieste, Udine | 14 | dal 15 ottobre al 15 aprile |
F | Belluno, Cuneo e Trento | Nessuna limitazione | Nessuna limitazione |