Ristrutturare casa: quali interventi sono detraibili e quali no? Ecco una guida

È il momento giusto per ristrutturare casa e approfittare degli incentivi fiscali per risparmiare sulla dichiarazione dei redditi. Le detrazioni sono sulle ristrutturazioni edilizie di alloggi privati, di parti comuni condominiali, sul risparmio energetico e sull’acquisto di mobili. La spesa è rimborsabile in 10 anni, a patto che sia correttamente documentata e conservata fino alla fine della detrazione. È molto importante sapere infatti che l’agevolazione dipende dalla data del bonifico di pagamento e non da quella della fattura che documenta la spesa, né da quella di esecuzione dei lavori.

Per le ristrutturazioni edilizie, fino al 31 dicembre 2016, si può detrarre il 50% della spesa sostenuta per un massimo di 96.000 euro. Il 1° gennaio 2017 invece si tornerà alla percentuale ordinaria del 36% su un massimo di 48.000 euro. Sono detraibili gli interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle parti comuni condominiali, come la sostituzione dei pavimenti o la tinteggiatura delle pareti e della facciata, l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’installazione di pannelli fotovoltaici e la ricostruzione dopo un evento calamitoso, come un terremoto o un’inondazione. Tra gli interventi di manutenzione straordinaria sono inseriti, ad esempio, l’installazione di ascensori, la sostituzione di infissi e serramenti, la sostituzione dei cancelletti di ingresso, il miglioramento della caldaia o il cambio con una più efficiente, la ristrutturazione dei servizi igienici e i lavori all’impianto elettrico e idraulico.

Per le ristrutturazioni sul risparmio energetico la somma massima detraibile in 10 anni corrisponde e una percentuale del 65% della spesa sostenuta e il limite ammesso varia a seconda del tipo di intervento. Ad esempio, nel caso dei pannelli solari il tetto è di 60.000 euro, mentre per le caldaie è di 30.000. Dal 1° gennaio 2017 la percentuale scenderà al 36%. Il Bonus Energetico è applicabile solo per lavori eseguiti su edifici esistenti. Rientrano in questa categoria tutte quelle opere che aumentano il livello di efficienza energetica e che quindi riducono i consumi per il riscaldamento e migliorano il rendimento termico. Sono anche compresi i dispositivi di domotica per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento.

Il terzo tipo di detrazione ammessa è quella che riguarda il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per un massimo di 10.000 euro ripartita in 10 anni. Il Bonus Mobili comprende una gamma di prodotti molto ampia, purché siano destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione e siano stati acquistati dopo l’avvio dei lavori. Gli elettrodomestici devono essere nuovi e in classe A+, mentre per i forni è sufficiente la classe A. Le giovani coppie sposate o conviventi da almeno tre anni che stanno comprando casa possono usufruire di una detrazione speciale del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili fino a un massimo di 16.000 euro. La condizione è che almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni di età e che i mobili siano destinati all’arredamento dell’abitazione principale appena acquistata.

25 febbraio 2016

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