Dopo qualche mese di ritardo, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n°162 del 15 luglio 2015 il decreto che aggiorna l’APE, ovvero che stabilisce nuove linee guida per la certificazione delle prestazioni energetiche in edilizia. Il modello entrerà in vigore il 1° ottobre e prevede alcuni cambiamenti.
Tutte le Regioni dovranno adeguarsi alla stessa metodologia di calcolo delle classi energetiche, che aumentano da 7 a 10. La migliore è la A4, mentre la peggiore è la G. La validità della certificazione resta per 10 anni, a meno che interventi pesanti di ristrutturazione non determinino la necessità di redigere una nuova attestazione. La normativa mette un freno alla recente proliferazione di certificazioni a basso costo disponibili soprattutto online: il professionista è obbligato ad effettuare almeno un sopralluogo presso l’edificio oggetto di attestazione.
Tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica, poi, saranno raccolti in un sistema informativo nazionale, il SIAPE, che Regioni e Province autonome avranno l’obbligo di utilizzare e che comprenderà anche la gestione di un catasto unificato degli APE, degli impianti termici e dei relativi controlli.
Proprio in tema di controlli, le verifiche dovranno essere effettuate su un campione di almeno il 2% del totale, mentre sono indicate chiaramente le sanzioni per chi non rispetta le regole: da 700 e 4.200 euro per il certificatore che presenta un attestato non corretto, da 1.000 a 6.000 euro per direttore dei lavori che non presenta l’APE al Comune, da 3.000 a 18.000 euro per il costruttore o il proprietario che non produce un APE per edifici nuovi, ristrutturati, messi in vendita o in affitto.
Il nuovo documento dovrà dichiarare gli indici di energia primaria totale e rinnovabile, la classe energetica, la qualità energetica del fabbricato espressa attraverso gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva, i requisiti minimi di efficienza energetica, le emissioni di anidride carbonica e l’energia esportata. La previsione è che, consentendo di confrontare più facilmente le caratteristiche degli immobili, il nuovo APE orienterà il mercato verso edifici di migliore qualità.