La stagione fredda porta la notizia di una forte crescita nella domanda di affitti brevi per questo periodo. I mesi invernali vedono infatti un incremento del 25% delle prenotazioni per case vacanze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si rileva inoltre un forte aumento (+15%) della domanda da parte di vacanzieri stranieri, confermando così l’attrattiva turistica dell’Italia anche nei mesi invernali.
Dati, questi, che risultano parecchio interessanti per chi cerca un investimento immobiliare: le case vacanze in montagna o nelle città d’arte italiane da rendere disponibili per soggiorni brevi possono garantire entrate continuative in ogni stagione.
Montagna e città d’arte le mete invernali più gettonate
La ricerca è stata effettuata dal portale Casavacanze.it e ha rilevato come la maggior parte delle richieste arrivino per zone di montagna. Al primo posto tra le mete più ambite c’è Trento, seguono Torino, Roma, Aosta e la provincia di Sondrio.
Se durante vacanze natalizie molte città hanno già raggiunto ottimi risultati in termini di presenze (Roma, per esempio), si prospettano ottimi risultati anche per le località di montagna legate agli sport invernali. È questo il periodo perfetto per la tradizionale settimana bianca, che in alcuni casi arriva a spostarsi anche fino al mese di marzo, quando anche in Italia si trovano ottime occasioni, soprattutto nelle località a quota più elevata.
Non a caso, tra le mete più gettonate dagli italiani per le vacanze invernali troviamo la provincia d’Aosta, nel cui territorio ci sono comprensori sciistici come Breuil-Cervinia, che arrivano anche 3450 metri. Lo stesso vale per la provincia di Sondrio, che quest’anno ha risalito la classifica di ben quattro posizioni rispetto al 2017.
Un’ulteriore indagine di questo portale su un campione di 1.000 dei suoi utenti ha fatto rilevare anche che il 17% di loro aveva fatto una vacanza invernale nel corso dell’ultimo anno, con soggiorni medi di 4 notti per gruppi di circa 5 persone.
Si conferma la destagionalizzazione della domanda di case per affitti brevi e cambiano inoltre le motivazioni che spingono a scegliere questa soluzione rispetto a strutture ricettive come gli hotel. Un tempo si decideva di affittare una casa per le vacanze per risparmiare, adesso il 60% degli intervistati afferma di sceglierla per la maggiore privacy e indipendenza che questo tipo d’alloggio riesce a offrire.
Investire negli affitti brevi: tutti i vantaggi e gli obblighi
Affittare i propri locali per brevi periodi rappresenta un investimento redditizio: un appartamento messo in affitto nel tradizionale sistema pluriennale porta in media una redditività del 4,9% lordo. Al contrario, chi decide di affittare solo per periodi brevi registra in media una rendita che può arrivare al 12%, coprendo in un anno fino a 300 giorni di locazione.
Oltre a un maggior ritorno sul proprio investimento, scegliere di effettuare solo locazioni a breve termine porta anche ad un minor rischio di mensilità non pagate. Inoltre ci si può tutelare chiedendo un anticipo sul canone: nel caso di affitti per meno di 30 giorni, si può infatti ottenere una caparra pari al 30% del saldo, mettendosi così al riparo da ogni tipo di rischio di perdite economiche.
Naturalmente investire in questo tipo di business comporta anche alcuni obblighi da rispettare, tra cui la novità introdotta dal Decreto Sicurezza lo scorso dicembre di comunicare alla questura l’arrivo degli ospiti e i relativi dati entro 24 ore dal check-in.
La normativa uniforma quindi la procedura degli immobili destinati all’affitto breve a quella utilizzata per strutture ricettive tradizionali come gli hotel: nonostante alcuni tentativi di regolazione, fino a questo momento non esisteva una legge univoca sulla procedura e ciascuna Regione agiva per conto proprio.
La comunicazione obbligatoria è semplice e si effettua direttamente online: ciascun locatore di immobili a breve termine avrà a disposizione le credenziali per accedere al Portale Alloggiati della Polizia di Stato per inviare le informazioni, fino a qualche tempo fa prerogativa delle strutture ricettive più tradizionali.