Il mercato delle abitazioni in Italia conferma il suo trend di crescita nel 2° trimestre 2016, confermando in particolare l’aumento nella domanda di abitazioni. Puntuale come un orologio svizzero, nel mese di agosto è stato pubblicato il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, frutto della raccolta dei dati ottenuti grazie all’inchiesta cui hanno aderito ben 1.129 agenzie immobiliari. Le agenzie sono state intervistate tra il 30 giugno ed il 27 luglio 2016, e hanno rilasciato i propri dati sulle attività di compravendita e locazione, sui prezzi nel trimestre aprile-giugno 2016 e sulle prospettive di breve periodo.
Il rapporto è frutto della collaborazione tra Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, e monitora lo stato del mercato abitativo fin dall’anno 2010, avvalendosi delle specifiche competenze di ciascun ente.
Le indicazioni sul mercato abitativo dal secondo trimestre 2016
– Prezzi delle abitazioni
Nel secondo semestre del 2016 la quota di operatori che riporta una diminuzione dei prezzi di vendita continua a ridursi, attestandosi al 43,6% (44,8% nel trimestre precedente, 56,4% nelle rilevazioni di un anno fa). Le agenzie interpellate confermano, quindi, il trend che vede il rallentamento della discesa dei prezzi delle abitazioni, che negli anni passati era stato sintomatico della crisi del mercato immobiliare. Il miglioramento si evidenzia, in modo particolare, nelle regioni del Nord Ovest.
– Compravendite
A causa dei fattori legati alla stagionalità, particolarmente influenti nel periodo estivo, la quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è scesa rispetto alla rilevazione del trimestre precedente (al 73,0% dal 79,9%). Rispetto allo stesso periodo del 2015, invece, si riscontra un aumento di circa il 2%. È confermata anche la tendenza positiva delle condizioni della domanda delle abitazioni: il saldo tra la quota di agenzie che hanno asserito un aumento o una diminuzione dei potenziali acquirenti vede un calo rispetto al trimestre precedente (a 2,1% dal 17,2% della precedente indagine), ma con un forte miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2015.
– Incarichi a vendere
Il saldo tra le risposte di aumento e diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere, pur rimanendo positivo, si è ridotto rispetto alla precedente rilevazione (a 2,7% da 5,7%). Diminuisce, inoltre, anche il saldo delle risposte relative ai nuovi mandati (7,2% da 8,5 punti percentuali). Secondo il giudizio degli operatori, tra le cause principali di cessazione dell’incarico vi è il divario tra prezzi offerti e domandati. In quest’ottica, aumenta la percentuale di agenzie che segnala proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi dai venditori (69,2%, rispetto al 61,1% della precedente indagine). Diminuisce la quota di chi segnala che i prezzi proposti sono eccessivamente elevati dai potenziali acquirenti (50,4% rispetto al 57,0 del primo trimestre) e si riduce anche la quota di agenzie che riconduce la decadenza dell’incarico alle difficoltà degli acquirenti di reperire un mutuo (al 20,9%, rispetto al 23,8% del primo trimestre e al 29,5% di un anno prima).
– Trattative e tempi di vendita
Aumenta lievemente il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore, al 14,5% rispetto al 13,8% del primo trimestre, così come aumenta il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita del’immobile, cresciuto a 9,6 mesi (da 8,6 dell’indagine precedente e 9,4 dello stesso trimestre nel 2015), a causa della dilatazione dei tempi di acquisto nel Nord Ovest e al Centro.
– Prospettive del mercato per le agenzie
Gli agenti immobiliari si aspettano, nel medio e breve termine, un panorama leggermente sfavorevole rispetto al trimestre precedente per effetto della stagionalità, ma risultano in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo del’anno scorso. Il saldo fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso è stato pari a -5,3 punti percentuali, da -16,9% della rilevazione di luglio 2015. Lieve calo anche per le prospettive legate ai nuovi incarichi a vendere, il cui saldo scende a 3,4 punti percentuali, dal 13,6%, riportandosi sui livelli del secondo trimestre del 2015.
– Prospettive del mercato nazionale
Le aspettative sul mercato immobiliare nazionale sono in crescita, quindi, se messe a confronto con lo stesso trimestre del 2015, ma sono meno favorevoli rispetto alla rilevazione precedente, per via dei già citati fattori di natura stagionale. Il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale si attesta al -5,2%, dal -19,9% di un anno fa. Facendo una stima per i prossimi due anni, il saldo fra attese di miglioramento o possibile peggioramento è positivo, seppure in riduzione rispetto alla rilevazione di aprile (+28% contro il precedente +46,4%).