Il mercato immobiliare continua a crescere anche nel terzo trimestre 2016 e conferma la decisa tendenza al rialzo evidenziata fin dall’inizio del 2016 in tutti i settori, e a livello residenziale soprattutto nelle città di Genova, Milano, Bologna e Torino. La Nota Trimestrale pubblicata dall’OMI (Osservatorio per il Mercato Immobiliare) lo scorso 5 dicembre ci consegna l’istantanea di un paese dove si continua la tendenza al rialzo delle compravendite immobiliari.
Tra i motivi principali del trend positivo del mercato immobiliare vi sono il permanere dei tassi d’interesse dei mutui particolarmente bassi e il fenomeno di abbassamento dei prezzi che ha contraddistinto tutto il 2016.
In questo articolo verranno indagati i dati più significativi dal report dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare. Le percentuali di variazione sono riferite sempre alla crescita nel III trimestre 2016 rispetto al III trimestre 2015.
Crescono tutti i settori immobiliari
L’impulso positivo coinvolge tutti i settori del mercato immobiliare, senza eccezioni. Svettano il settore terziario con un +31,1% (mentre nel secondo trimestre 2016 era cresciuto solo del 14,7%) e il settore commerciale con un +23,3% (a fronte della crescita registrata nel trimestre precedente, del 12,9%).
Gli altri settori confermano la tendenza positiva, pur con minore intensità: il settore residenziale passa infatti dalla crescita del 22,9% del secondo trimestre a un comunque più che positivo +17,4%, che traghetta il volume di compravendite al picco più alto dal 2012.
L’analisi sui soli terzi trimestri di ogni anno a partire dal 2004 evidenzia un calo che è iniziato dal 2007 ed è proseguito con il massimo picco negativo nel 2012. Dal 2013 è iniziata la lenta risalita della china, consolidatasi gradualmente fino al 2016, anno che segna finalmente una netta inversione di tendenza.
Focus sul settore residenziale
L’andamento positivo del mercato residenziale in Italia coinvolge tutto il Paese, da Nord a Sud, pur con diversa intensità e con un’attenuazione generalizzata rispetto ai valori del secondo trimestre.
Il Nord mantiene il primato del tasso di crescita con il 22,3%, grazie a valori di crescita poco inferiori rispetto a quelli raggiunti nel trimestre precedente. Da segnalare, inoltre, come le regioni settentrionali rappresentino da sole oltre la metà del mercato residenziale nel suo complesso.
Al Centro la tendenza del mercato resta positiva, pur con valori leggermente inferiori al periodo precedente (da +20,7% del II trimestre al +15,2% del III trimestre), mentre è il Sud a segnare il rallentamento più forte del mercato (da +20,8% del II trimestre a +10,0% del III trimestre).
Confronto tra comuni e province
Dati interessanti emergono dall’analisi sui dati che interessano i comuni capoluogo e il resto delle province.
Il dato più singolare è la crescita più intensa registrata nei comuni non capoluogo rispetto ai comuni capoluogo, sia su scala nazionale (+17,9% rispetto alla crescita del 16,4% del II trimestre) sia nelle altre due macro-aree centrale (+5 punti percentuali) e meridionale (+3 punti percentuali). Solo al Nord prevale una lieve prevalenza dei capoluoghi rispetto alle province dei comuni non capoluogo (+1 punto percentuale).
Le compravendite nelle Metropoli
Le otto maggiori città italiane per popolazione confermano il trend generale, confermando una crescita che prosegue con decisione, pur con una decelerazione rispetto ai periodi precedenti. La città di Napoli è l’emblema di questo fenomeno: dopo una crescita attorno al +20% nei primi due trimestri, segna un incremento nel volume di compravendite con un valore di appena +2,4%, di poco superiore a quello dello stesso periodo nel 2015. Una crescita contenuta si è verificata anche a Roma (+8,9%) e a Palermo (+5,8%), che non riescono a raggiungere la doppia cifra. Mantengono invece una crescita a doppia cifra Genova (+25,0%), Milano (23,9%), Bologna (+21,5%) e Torino (+20,4%).
Guardando alle province, invece, Bologna (-14% circa) e Genova (-10% circa) segnano i cali più importanti. Roma, Milano, Torino e Napoli vedono un calo inferiore ai 5 punti, mentre Firenze e Palermo segnano valori positivi (4 e 8 punti percentuali).
I settori non residenziali
Il settore terziario
Anche i settori non residenziali seguono la tendenza positiva generale del 2016, e mostrano un incremento complessivo di oltre il 25% rispetto allo stesso trimestre del 2015.
Sotto i riflettori in modo particolare è il settore terziario, che comprende uffici e istituti di credito, che con oltre il 30% di crescita detiene il più alto aumento di compravendite.
Il settore si comporta bene a livello nazionale con un + 15,6% al Sud, ma dà il meglio di sé al Centro (+36,1%) e al Nord (+34,6%), dove si colloca la maggior ripresa.
Il settore commerciale
Il settore commerciale riscontra una crescita del 23,3%, più alta rispetto al dato comunque del trimestre precedente (+12,9%). I dati per macro-aree presentano una crescita più accesa al Centro (+23,7%) e al Nord (+28,6%), con il Sud che evidenzia un tasso comunque positivo e in doppia cifra (+14,2%).
Il settore produttivo
Nel III trimestre il settore produttivo (capannoni e industrie) prosegue la decisa corsa al rialzo dopo il balzo del precedente trimestre, sebbene la crescita complessiva scenda da +28,7% a +24,5%.
Svetta in modo particolare l’area del Centro (+36%), rispetto alle aree del Nord (+22%) e del Sud (+23,6%). Anche in questo caso occorre considerare il volume del mercato del Nord, che copre oltre i due terzi del mercato nazionale.
