C’è ottimismo per la crescita del mercato degli immobili commerciali in Italia e in Europa. Questa è la notizia principale emersa dal Global Commercial Property Monitor Report di RICS, il sondaggio che misura il sentiment di un campione rappresentativo di operatori qualificati provenienti da circa 1700 aziende del settore, relativo al secondo trimestre 2017.
Il rapporto internazionale informa ogni tre mesi sulle tendenze e sull’andamento del mercato degli investimenti e delle locazioni del settore commercial property (retail, uffici, industriale), grazie a un sondaggio realizzato su un panel rappresentativo di esperti di settore. Nello specifico, gli intervistati hanno confrontato le condizioni tra questo e il precedente trimestre. Le risposte sono state raccolte e analizzate a livello nazionale, sulla base dei tre comparti immobiliari uffici, retail e industriale e, quindi, aggregate in modo da formare un saldo netto per il mercato immobiliare commerciale nel suo complesso.
Milano regina d’Italia
Migliorano le condizioni delle economie nazionali e il secondo trimestre di quest’anno vede un generale ottimismo degli operatori del real estate. Per investitori e occupier (utilizzatori o in affitto) le più interessanti sono le città europee e, anche se in misura minore rispetto al resto d’Europa, l’Italia continua a essere allettante. Milano è ancora una volta la regina delle città italiane, con le migliori aspettative di performance sui prossimi 12 mesi in tutti i sotto-settori.
Il mercato degli investimenti in Italia nel secondo trimestre è in crescita, si conferma quindi il trend dei trimestri precedenti con un Investment Sentiment Index migliorato di 11 punti. All’estero aumenta l’interesse per gli immobili a uso ufficio e per il settore retail e la relativa offerta di immobili sul mercato, nonostante un tasso di crescita più lento rispetto ai precedenti trimestri. Investire nel mercato italiano sembra una buona scelta: più della metà degli intervistati (il 51%) lo considera ancora nella fase iniziale del ciclo positivo, di conseguenza si immaginano buone prospettive di crescita. Tra le aspettative degli intervistati c’è un ulteriore aumento dei valori in tutti i principali comparti, in particolare su retail e uffici. Prospettive più incerte soprattutto sul comparto industrial su cui gli operatori attendono ulteriori variazioni negative dei capital values.
Italia e occupier, mercato in crescita
In crescita anche il mercato degli occupier in Italia. Analizzando i risultati del primo trimestre del 2017, si nota un aumento della domanda di spazi da parte degli occupier, con un net balance del 24% per gli immobili a uso ufficio e per il settore retail. La net balance si riferisce alla percentuale degli intervistati che hanno segnalato un aumento di una variabile meno quelli che hanno segnalato un calo.
Per gli spazi industriali invece la domanda resta la stessa. Tra gli aumenti anche la disponibilità di nuovo prodotto sul mercato e quindi i pacchetti di incentivi per attrarre nuovi tenant. Sono invece previsti in discesa per i prossimi anni gli affitti per sedi secondarie e settore industriale. A tenersi alta sulla media nazionale è sempre Milano, con una previsione di crescita per il prossimo anno del 4% per gli affitti nel settore prime retail. Risale di 10 punti l’Occupier Sentiment Index.
Il presidente di RICS: “In Italia persiste ottimismo”
“I risultati nel secondo trimestre 2017 confermano il trend di inizio anno – ha commentato il presidente di RICS in Italia Daniele Levi Formiggini – in Italia persiste un generalizzato ottimismo da parte degli investitori e degli occupier, testimoniato dagli indici che misurano il sentiment degli operatori e le aspettative di crescita di canoni e capital values e che risultano in miglioramento sia su Roma sia su Milano rispetto alla rilevazione precedente. Anche il secondo trimestre conferma dunque l’interesse degli investitori per il mercato immobiliare italiano, la cui capacità di attrazione, in particolare per i capitali esteri, potrebbe essere sicuramente incrementata da una crescente adozione di standard riconosciuti e condivisi a livello internazionale”.
Il resto del mondo tra crescite e post Brexit
A livello globale il sentiment degli investitori rimane molto positivo. Il podio è conquistato da Sydney per le aspettative di crescita degli investimenti. Segue Mosca, ai massimi dal 2013, condizionata anche da un accesso al credito più facile, conseguenza del taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Russa. A guidare la ripresa sono le città europee: Budapest, Dublino, Berlino, Amsterdam e Praga, che restano tra le prime sia in termini di crescita dell’interesse degli investitori sia della domanda da parte degli occupier.
Una crescita dovuta alla revisione al rialzo del contesto macro economico e alla prosecuzione del programma di quantitative easing promosso dalla Banca Centrale Europea. Che cosa è cambiato nel dopo Brexit? Nel secondo trimestre 2017 la maggior parte degli intervistati su Dublino e Amsterdam ha dichiarato di continuare ad avere richieste di informazioni da parte di società intenzionate a trasferire parte del loro business fuori dal Regno Unito. Ancora prudenza invece si evidenzia su Singapore, Kuala Lampur, Dubai e Doha.