Da sempre la casa rappresenta una delle principali necessità degli italiani. In particolar modo dopo la pandemia da Covid-19, la casa è diventata un luogo ancora più fondamentale per il proprio benessere fisico e psicologico.
Ma investire in immobili conviene ancora? Cambiano le esigenze e il modo stesso di abitare, ma il mattone resta un settore promettente sul quale investire e, a confermarlo, è il positivo andamento del mercato immobiliare e l’aumento dell’intensità della domanda.
Real Estate: le prospettive per il 2022
In questi ultimi due anni, nonostante la precarietà economica, il mercato immobiliare italiano ha dato prova di straordinaria resilienza, reagendo in maniera inaspettata. Secondo il 3° Osservatorio del Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma si è registrata una crescita del 21,9% rispetto all’anno precedente e la corsa non ha intenzione di arrestarsi tanto che, come approfondito in precedenza, nel 2024 si prospetta un aumento delle compravendite immobiliari che toccherà le 738mila unità. Inoltre, sono in crescita anche i prezzi delle abitazioni: il Sole 24 Ore riporta i dati elaborati dall’Istat secondo cui, in media, nei primi tre trimestri del 2021 i prezzi sono aumentati del 2,1% rispetto al 2020.
Questi trend positivi potrebbero caratterizzare anche il 2022, che dovrebbe confermare la domanda in crescita, grazie anche al miglioramento qualitativo degli immobili in seguito alle ristrutturazioni agevolate dai Bonus Casa e all’interesse che le nuove costruzioni potrebbero continuare a destare tra gli investitori.
Investimenti immobiliari: i comparti più performanti
In Italia, come nel resto d’Europa, le asset class dominanti nel Real Estate sono il residenziale e la logistica. Quest’ultimo si è confermato il comparto numero uno nel 2021, come ha evidenziato Tom Leahy, Senior Director EMEA Real Capital Analytics, nel corso del suo intervento alla Presentazione del 3° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2021.
Per quanto riguarda il mercato domestico, dunque, il mattone resta uno degli investimenti più sicuri: si prevede per il 2022 un’attenzione verso immobili situati sia nelle grandi città che nei piccoli centri e nelle periferie, che, nel corso della pandemia, sono stati apprezzati per la capacità di offrire uno stile di vita migliore e più a contatto con la natura.
Investimento immobiliare: dove conviene in Italia?
Dagli ultimi dati di Nomisma, sul podio delle città italiane più apprezzate dagli investitori primeggia Milano. Dal 2015, anno dell’Expo, il mercato immobiliare della città meneghina non ha mai davvero rallentato la sua corsa, tanto che nel 2021 ha registrato un numero di compravendite superiore a quello del 2019. Per quanto riguarda i prezzi, invece, si prospetta entro la fine di questo anno un aumento del 4,1%, rendendo Milano la città più promettente per quanto riguarda gli investimenti puri. Nel capoluogo lombardo, infatti, il costo di un’abitazione nelle zone più centrali può superare anche gli 8.000 euro al metro quadro.
Tra le altre città italiane in cui i prezzi stanno subendo un aumento ci sono anche Torino, Roma, Bari e Bologna. Quest’ultima, in particolare, sta riscuotendo interesse per quanto riguarda gli investimenti sugli studentati. Come sintetizza Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, “non ci si può accontentare della salvaguardia del patrimonio esistente, senza un investimento pubblico sugli studentati e senza uno sviluppo urbanistico vero è difficile essere progressisti”.
Per quanto riguarda gli investimenti più economici, strizzano l’occhio alcune città del Sud Italia come Napoli, in cui, nelle zone centrali, il costo al metro quadro oscilla dai 1.800 euro fino ai 4.137 euro al metro quadro del rinomato quartiere di Posillipo. Anche Palermo può essere una buona occasione, con una quotazione media di 1.140 euro al metro quadro (+2,94% annuo).
Tra le città turistiche di maggiore interesse internazionale spicca Venezia, dove si sta assistendo a un calo dei prezzi al metro quadro. Dal 2021, per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media 2.379 euro al metro quadro, con una diminuzione del 4,08% rispetto all’anno precedente: uno scenario proficuo per acquistare una casa a un prezzo conveniente.
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