L’Agenzia delle Entrate conferma la ripresa del mercato immobiliare italiano che si era intravista dalle analisi degli ultimi mesi. Stando al suo secondo report trimestrale 2015, il settore è cresciuto mediamente del 6,8% pari a un totale di 250.151 compravendite contro le 208.403 dei primi tre mesi dell’anno.
Molto bene il residenziale che ha segnato 116.514 scambi in crescita dell’8,2%. Per la prima volta dal 2009, non è più il Centro a trainare le compravendite in Italia, ma il Nord che, con oltre 60.000 abitazioni scambiate, ha segnato un +10,3%. Nelle altre zone del Paese il rialzo è stato del 6%, recuperando i volumi persi nel trimestre precedente.
Guardando nel dettaglio le singole città, nel residenziale Torino presenta l’aumento più consistente: +16,3%. Molto bene anche Palermo con +16,1%. Al terzo posto Firenze, che ha registrato +11,9%, quarta Milano (+9,2%). La provincia del capoluogo lombardo è invece andata meglio di tutte le altre in Italia e ha segnato un +16,4%. Rispetto all’anno scorso, torna positivo il settore delle pertinenze, come box, cantine e posti auto, che sono cresciuti del 6,1%.
Il comparto che ha registrato un aumento maggiore è quello commerciale, con un +10,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Si distinguono per gli elevati rialzi le province di Milano (+20,2%), Palermo (+24,4 %) e Firenze (+18,8%).
Continua ad avere un segno meno, anche se in miglioramento rispetto alla scorso rapporto, il terziario (uffici) che passa da -6,4% a -3,8%. Su questo dato pesa la performance in discesa del Nord (-7,7%) che da solo muove quasi il 60% del mercato totale. Il Centro, contro la tendenza nazionale, fa invece segnare un deciso rialzo (+16,3%) migliorando il dato del precedente trimestre. Al Sud gli scambi tornano in perdita dopo tre trimestri di rialzi.
In ribasso il settore produttivo (capannoni e industrie): da -7,1% a -8%. In questo trimestre i volumi di compravendita rimangono sostanzialmente stabili nel Centro Italia, assestandosi al +0,2% nonostante performance estremamente negative come quella della provincia di Roma (-27,1%). Al Nord e al Sud si registrano invece decise perdite, -8,2% e -16% rispettivamente. Se gli scambi sono in ripresa, i prezzi continuano a calare. Dal 2° semestre 2011, punto più alto delle quotazioni dal 2004, i valori sono scesi del 14,4% e ancora dell’1,5% rispetto al 2° semestre 2014.