Le voci degli operatori e degli esperti del settore immobiliare sono unanimi: si torna a comprare. Ha ripreso ad acquistare anche la clientela cosiddetta “affluent” o “high worth individual”, ovvero i privati con grandi patrimoni.
Durante un convegno che si è appena svolto a Londra sul tema del rinato mercato immobiliare italiano, lo studio Legance-Avvocati Associati ha comunicato che i suoi importanti clienti internazionali sono pronti a tornare in forze ad investire. Il sistema economico ha iniziato a reagire, stanno arrivando le leggi che gli operatori attendevano da tempo, la struttura finanziaria regge. Tre ingredienti che combinati insieme producono la ricetta perfetta per uscire stabilmente dalla crisi.
I dati sono inequivocabili: in campo immobiliare l’Italia può contare su un avanzo primario tra i più alti in Europa, pari all’1,7 per cento del pil; nel 2014 ha avuto il più alto tasso di crescita dell’avanzo commerciale tra i paesi dell’Unione Europea, +47%; la percentuale di attuazione delle riforme è in continua crescita, dal 22% del giugno 2014 al 68% del settembre 2015; l’indice del clima di fiducia dei consumatori è in aumento costante secondo le stime dell’Istat. Inoltre, nei primi nove mesi del 2015 sono piovuti oltre 5 miliardi di euro di investimenti da parte di player esteri, di cui 1 miliardo e mezzo solo nel terzo trimestre, con un incremento dell’87% rispetto ai primi nove mesi del 2014.
Secondo Scenari Immobiliari, il merito di questo andamento è anche delle altre asset class di investimento che oggi rendono molto poco, che siano conti di deposito o titoli di Stato. Chi non vuole imbarcarsi in operazioni vantaggiose ma rischiose, e ha liquidità, preferisce approfittare del momento di discesa del mercato per comprare, magari in cash, e pretendere ulteriori sconti senza perdere soldi con gli interessi.