Nella primavera di quest’anno cominceranno i lavori per la costruzione del primo grattacielo sostenibile nella zona della Maggiolina, a Milano. Per questo quartiere residenziale, caratterizzato da villette e palazzine basse, si tratta della prima espansione in senso verticale.
Il progetto – solo uno dei molti eseguiti o già in corso per rinnovare la zona – porterà alla realizzazione di Torre Milano: un complesso residenziale di 25 piani che sarà inaugurato nel 2022. Nei suoi 86 metri di altezza troveranno spazio più di 100 appartamenti delle metrature più disparate: dai microliving di 45 metri quadri agli attici di 300 metri quadri.
La novità non sta solo nella costruzione stessa, ma anche nella scelta di affidarsi a Concrete, la piattaforma di equity crowdfunding che provvederà alla raccolta di 750.000 euro dei 45 milioni necessari ai lavori. Non una percentuale maggioritaria, quindi, ma l’inizio di un nuovo modo di approcciarsi a questo tipo di progetti.
Abitare in Maggiolina
Il rinnovamento del quartiere passa però anche attraverso altri progetti. Uno di questi è “Abitare in Maggiolina”, a cui è stata riconosciuta nel 2016 la Menzione d’Onore da parte dell’AAP, l’American Architecture Prize.
La costruzione di edifici residenziali in Classe Energetica A+ è il punto focale di questo progetto, che mira a realizzare case altamente personalizzate con un’attenzione maniacale all’isolamento termico e acustico.
Dare nuova vita a un quartiere storico della città è lo scopo principale di “Abitare in Maggiolina”, portando innovazione in questa zona, senza dimenticare il contesto urbanistico. Anche in questo caso si parla di due torri: i Maggiolina Gardens e la Sky Tower, di 10 e 15 piani, circondate da un’area verde di oltre 7.000 metri quadri.
La personalizzazione degli appartamenti all’interno dei due complessi raggiunge livelli mai visti, grazie all’ottica di creazione “su misura” adottata dai progettisti. Gli acquirenti delle unità possono infatti scegliere sia la disposizione degli spazi e delle stanze interne che il tipo di materiali e le finiture. Gli appartamenti sono creati con degli impianti di base, ma predisposti per ogni tipo di esigenza, di soluzione estetica e di impostazione che il proprietario sceglierà di adottare. Un passo avanti e un’innovazione di pensiero che cambia il modo in cui ci si rapporta al mondo dell’edilizia e dell’immobiliare.
La “vecchia” Maggiolina
Prima di questi nuovi piani di sviluppo, lo storico quartiere di Milano, confinante con il Villaggio dei Giornalisti, era sempre stato caratterizzato da villette a schiera e bassi condomini circondati da strade alberate e tranquille. Il suo nome deriva da una vecchia cascina, distrutta nel 1920.
Tuttavia la vocazione all’architettura d’avanguardia nel quartiere vanta altri precedenti e qui si sono sviluppati nel tempo diversi “esperimenti architettonici” che ancora oggi attraggono turisti e curiosi.
Uno di questi erano le cosiddette “case a fungo”, due abitazioni costruite negli anni Quaranta dall’ingegnere Mario Cavallé, e che però negli anni Sessanta furono demolite. Sempre in quegli anni e sempre ad opera di Cavallé, sono invece sorte 12 “case a igloo”, di cui 8 sono ancora ammirabili in Via Lepanto.
Un’altra particolare costruzione architettonica del quartiere è anche la Palafitta, progettata dall’architetto Luigi Figini. Questa abitazione privata, costruita con in mente le esigenze di chi doveva viverci, è caratterizzata da ampie vetrate e ampi spazi interni, oltre che dai piloni sui quali sorge la vera e propria struttura abitativa. Un altro luogo di interesse in un quartiere che si rivela tra più vivibili della città in assoluto, e adatto a ogni tipo di esigenza abitativa.