La nota OMI relativa al secondo trimestre del 2019 sul mercato degli immobili in Italia è stata pubblicata lo scorso venerdì 13 settembre. La statistica trimestrale, a cura dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, conferma la crescita nel volume delle compravendite, tendenza positiva che continua dal 2014. L’aumento degli scambi riguarda sia il mercato residenziale che quello non residenziale, ma fa rilevare anche un rallentamento rispetto al periodo precedente. In media in Italia il settore residenziale mostra una crescita del 3,9%, sempre positiva, ma in calo rispetto al +8,8% del periodo precedente. Il mercato non residenziale invece rimane stabile, con un aumento degli scambi del +5,3%. I dati riflettono anche la situazione economica generale italiana, che l’ISTAT rileva essere sostanzialmente stabile, con una leggera diminuzione della disoccupazione.
Andamento del mercato immobiliare residenziale
Le compravendite di abitazioni in Italia restano stabilmente in aumento dal 2014, ma questa crescita risulta appunto in diminuzione rispetto al periodo precedente. Nello specifico sono le Isole e il Centro le zone con maggiore incremento nel volume degli scambi, con rispettivamente un +4,5% e +4,4%, e sono anche le uniche due aree a superare il +4%. È il Sud la zona con minore crescita (+3%), mentre Nord-Ovest e Nord-Est registrano rispettivamente un +3,8% e un +3,9%, perfettamente in linea con la media nazionale.
Sono circa 160.000 gli immobili che sono stati oggetto di compravendita in questo periodo, e sono i comuni non capoluogo a guidare il trend positivo. Se infatti in generale i capoluoghi mostrano un incremento in media del +2,3%, negli altri comuni la crescita è quasi del doppio, andando a toccare il +4,7%. I capoluoghi del Sud e del Centro registrano invece un leggero calo, facendo rilevare rispettivamente un -0,2% e -0,7%.
Altro dato d’interesse è la differenza tra l’espansione del mercato nelle Isole, dove la percentuale maggiore riguarda abitazioni oltre i 145 metri quadri, e il resto d’Italia, dove a crescere sono le compravendite di immobili fino a 50 metri quadri.
Box e posti auto risultano a loro volta in crescita in tutte le zone d’Italia, con tassi che variano dal +6,2% del Nord-Ovest al +2,9% delle isole, per una media nazionale del +5,2%.
Il mercato delle abitazioni nelle grandi città
Il rallentamento della crescita si conferma anche nell’analisi più specifica delle principali città italiane. Bologna infatti risulta essere prima per aumento degli scambi con un +11,9%, con a seguire Milano (+6,1%) e Roma (+2,7%). Il resto dei grandi centri urbani invece rileva un segno negativo: Palermo (-0,2%), Torino (-1,1%), Napoli (-3,2%), Genova (-3,7%) e Firenze (-9,1%). In ogni caso si conferma la maggiore crescita degli scambi per quanto riguarda abitazioni di metratura più piccola, e cioè fino agli 85 metri quadri.
Andamento del mercato immobiliare non residenziale
L’aumento delle compravendite per il mercato non residenziale risulta più stabile, registrando come detto una media del +5,3% su base nazionale, con quasi 27.000 immobili scambiati. La crescita è abbastanza diffusa in tutte le aree d’Italia, con in evidenza Centro, Nord-Ovest e Isole che fanno rilevare rispettivamente un +8,3%, +7,6% e +7,2%.
Il settore produttivo (capannoni e industrie, per la maggior parte) e quello degli uffici, fanno registrare una leggera flessione (-1,4% e -0,5%), ma dall’altra parte il settore produttivo agricolo mostra una forte crescita (+21,6%). Allo stesso modo se in media le compravendite di uffici risultano essere in calo, negozi e laboratori invece sono in aumento del 7,5%. In questi ultimi due casi le differenze di zona sono però rilevanti, con aree come il Nord-Ovest in forte crescita e altre in leggero calo come Centro e Sud.