Nota OMI: grandissima crescita per il mercato immobiliare italiano

Per il quindicesimo trimestre consecutivo il settore immobiliare in Italia si conferma in crescita. Le Statistiche, gestite dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e pubblicate giovedì 7 marzo, hanno mostrato infatti che il trend positivo del settore non accenna a fermarsi.

Le considerazioni generali

Le rilevazioni dell’OMI non si limitano al mercato immobiliare, ma analizzano anche la situazione generale del Paese, grazie ai dati raccolti dall’ISTAT. Naturalmente il contesto di riferimento influenza in maniera profonda i risultati delle statistiche, che però in questo caso sembrano in controtendenza.

Se infatti in Europa il PIL ha mostrato un leggero incremento dello 0,2% rispetto al precedente trimestre, altrettanto non si può dire per l’Italia, che mostra invece un lieve calo (0,1%). Il dato rimane però stabile rispetto allo stesso periodo del 2017 e si accompagna ad un aumento dell’occupazione dello 0,7%. Nonostante questo, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è in calo, sia dal punto di vista economico generale, sia da quello basato sulla propria situazione personale.

Cosa succede nel mercato residenziale

In Italia il settore immobiliare residenziale registra il più forte aumento degli ultimi due anni, arrivando a un + 9,3%. Tutte le macro regioni del paese mostrano un’accelerazione nella crescita rispetto al precedente trimestre. Al Nord Est, ad esempio, si rileva un +12,5%, mentre al Centro si nota un +12,4% (rispetto al +7% dello scorso trimestre) e al Sud un +4,3% (rispetto al +3% del trimestre passato).

Comuni capoluoghi e comuni minori rilevano una crescita più o meno simile (rispettivamente +10% e +9%), e la superficie media degli immobili oggetto di compravendita rimane di 106 metri quadri. In generale il mercato è trainato dallo scambio di case di dimensioni intermedie, tra i 50 e 115 metri quadri, ma l’incremento più importante nelle compravendite c’è stato per le abitazioni con superficie inferiore ai 50 metri quadri.

Non ci sono tassi negativi in questo trimestre e questo è evidente anche quando si analizzano i mercati dei centri urbani più importanti. Anche a Milano, dove lo scorso trimestre si era registrato un -2,4%, ora si rileva un +9,5%, mentre a Roma si arriva a un +10,9%.

Sono però Bologna e Palermo a mostrare le crescite più importanti a livello di scambi, mostrando incrementi nelle compravendite rispettivamente del +20,9% e del +18,5%.

E il mercato non residenziale?

Anche il mercato immobiliare non residenziale porta buone notizie. Dopo il leggero calo avuto nel terzo trimestre dello scorso anno, il 2018 si è concluso invece con una nuova crescita negli scambi che si attesta in media sul +5,8%. L’incremento maggiore si presenta nella macro-area del Nord Est (+11,5%), ma anche il resto delle macro-regioni mostra trend nettamente positivi come il +4,8% del Centro o il +5,3% del Nord Ovest, che da solo rappresenta più di un terzo del mercato immobiliare nazionale.

In questo caso però sono i comuni minori a trainare la crescita (+7% in media in Italia), mentre i capoluoghi di provincia registrano un +3%, in recupero comunque rispetto al calo del 6,1% dello scorso trimestre.

Il segmento di maggiore importanza in questo settore è quello dei Depositi Commerciali e delle Autorimesse, che rappresenta il 60% degli scambi avvenuti. Qui l’incremento delle compravendite è stato in generale del +8,9%, per una superficie media di 118,5 metri quadri. Anche gli scambi nel settore di Uffici e Studi Privati hanno registrato una buona crescita (+7,5%), mentre sono i Negozi e Laboratori ad avere avuto il minore incremento (+3,8%).

Da un punto di vista più territoriale, è Milano il mercato più ampio per questo settore, con volumi che sono più del doppio rispetto a Roma. Qui la crescita è stata del +10,6%, anche se l’aumento maggiore si è registrato a Palermo con un +22,7%. In totale controtendenza invece si sono rivelate Genova e Bologna che fanno rilevare in questo settore un calo negli scambi rispettivamente del 16,8% e del 14,2%.

8 marzo 2019

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