Il mercato immobiliare sta andando meglio dell’economia in generale. In Europa l’incremento del fatturato immobiliare 2015 è stato del 3,1% e le previsioni parlano di un ulteriore aumento del 5,3% nel 2016. I dati dell’Italia 3D Outlook di Scenari Immobiliari raccontano una crescita nel nostro Paese di poco inferiore, pari al 3,6%, ma comunque migliore rispetto agli anni passati. Se il 2015 si è chiuso con 111 miliardi di euro di ricavi, nel 2016 potrebbero crescere ancora e raggiungere quota 115 miliardi. I prezzi rimarranno sostanzialmente stabili, in aumento nelle top location con particolare vivacità a Milano e Roma. L’Italia attira l’interesse degli investitori immobiliari mondiali e il volume di acquisti, sia diretti che attraverso fondi, è ritornato ai livelli pre-crisi.
Il settore immobiliare che ha generato più fatturato è quello residenziale. Nel 2015 ha raggiunto 83 miliardi di euro, pari a una crescita del 2,5% rispetto al 2014 che nel 2016 aumenterà ancora di un paio di miliardi fino al +3,6%.
La crescita relativa più consistente invece è quella del terziario/uffici che è incrementata del 5% pari a un volume di 6,3 miliardi nel 2015 che nel 2016 sostanzialmente rimarrà invariato.
Previsioni meno brillanti per il settore industriale che passerà da un +3,7% del 2015 a un -1,2% del 2016. La causa sarebbe da attribuire al comparto produttivo/artigianale, che dopo una crescita del 50% nel 2015 si fermerà a 0 nel 2016.
Scenari Immobiliari spinge le stime fino al 2020 e individua per il futuro un consistente aumento dei fatturati in tutti i principali Paesi europei, grazie alla probabile allocazione di una parte dei capitali in fuga dall’Asia. Una tendenza al ridimensionamento è ipotizzabile nell’ultima parte del decennio, anche come conseguenza della progressiva trasformazione della domanda che richiederà la realizzazione di importanti investimenti per la riqualificazione dell’esistente e l’efficientamento dello stock nella maggior parte dei comparti. Il fenomeno sarà più evidente in Italia in quanto il processo di trasformazione nel nostro Paese è in ritardo rispetto alle nazioni concorrenti.
La maggiore sfida dei prossimi anni sarà la capacità del mercato immobiliare di rispondere alle nuove richieste nei comparti a maggiore potenziale di sviluppo, come coworking, housing sociale, residenze universitarie.