È stato pubblicato il 9 agosto il Sondaggio Congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, curato dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e Tecnoborsa. Questo report analizza la situazione attuale del mercato residenziale italiano e ne indaga anche le prospettive a breve-medio termine. Pubblicato ogni trimestre, il Sondaggio investe un campione rappresentativo delle agenzie immobiliari (1.499 operatori), intervistati sull’andamento presente e previsto di numero di compravendite, valori degli immobili, canoni e così via.
Stabilità dei prezzi e aumento delle compravendite
Risulta evidente già al primo sguardo come la tendenza alla stabilità nei prezzi di vendita rimanga invariata per la maggior parte delle agenzie, mentre il numero di compravendite sembra essere salito per tutti gli operatori. Più dell’80% del campione è infatti riuscito a vendere almeno un immobile al mese, in questo periodo, rispetto al 75% del periodo precedente. Una nota positiva è inoltre che ciò avviene indifferentemente dalla regione geografica di riferimento.
Allo stesso modo, anche per quanto riguarda le locazioni, più dell’86% delle agenzie è riuscita a locare almeno un immobile al mese, mentre nello scorso trimestre si era rilevata una percentuale del 74%. Prezzi stabili anche nell’ambito dei canoni di locazione, con una leggera tendenza al miglioramento.
Dati positivi: tempi di vendita e sconti
Le notizie sono favorevoli anche rispetto ai tempi medi di vendita. Questi infatti passano dai 6,7 mesi di attesa rilevati nello scorso sondaggio, ai 6,3 che risultano dall’indagine attuale: si tratta dei tempi più bassi registrati dall’inizio di questi sondaggi, nel 2009.
Positivo è anche il dato riguardante gli sconti concessi in sede di vendita, che si è stabilizzato ed è rimasto pressoché invariato (9,8%) rispetto alla rilevazione del primo trimestre. Questo conferma il miglioramento avuto rispetto alla fine del 2018, quando gli sconti medi superavano abbondantemente il 10%.
Alcuni punti negativi
Le rilevazioni del secondo trimestre relative al mercato immobiliare italiano mostrano però anche un’altra faccia della medaglia, un po’ meno positiva.
Diminuiscono infatti le agenzie che affermano di avere avuto un aumento degli incarichi per vendere un immobile, passando dal 9,7% dello scorso sondaggio all’8% di quello attuale. In aumento invece al 18% (rispetto al 15% del primo trimestre) gli operatori che rilevano una diminuzione nel numero di incarichi a vendere.
La motivazione principale dietro alle cessazioni degli incarichi rimane la stessa rispetto all’ultima indagine: per il 65% delle agenzie la mancanza di richieste di acquisto deriva infatti da prezzi che sono ritenuti troppo elevati. Viceversa, aumenta al 49% la percentuale di operatori che riceve proposte con prezzi troppo bassi e che per questo vengono rifiutate dai proprietari. Aumenta inoltre al 31% il numero di persone che decide di attendere un prezzo migliore in futuro e che per questo toglie l’incarico all’agenzia.
Le aspettative per il futuro
Il sondaggio congiunturale analizza inoltre anche quelle che sono le aspettative delle agenzie rispetto al futuro nel loro mercato immobiliare di riferimento e in quello italiano in generale.
Ciò che si nota subito è che, mentre le attese per il mercato degli immobili in Italia parlano di una situazione che dovrebbe rimanere invariata o migliorare leggermente, le aspettative per il proprio mercato di riferimento sono in peggioramento.
Ci si attende comunque una continuazione nella stabilità dei prezzi attuali, anche se aumentano gli operatori che credono ci sarà un peggioramento. In ogni caso, le aspettative generali nel medio termine (2 anni) sono perlopiù positive, sebbene più caute rispetto allo scorso trimestre e per un numero in diminuzione delle agenzie coinvolte nel sondaggio.