Il mercato degli immobili a Venezia rappresenta un’eccezione nel panorama italiano: infatti mostra un andamento positivo in tutti gli ambiti, compreso quello dei prezzi. Il mercato immobiliare italiano continua infatti a registrare a sua volta una tendenza alla crescita nel numero delle compravendite, ma una sostanziale stabilità nell’andamento dei valori degli immobili scambiati. Complessivamente a Venezia si è invece registrato un incremento nei prezzi degli immobili residenziali dell’1,90%, con punte del 19% per quanto riguarda i valori dei loft.
Come e dove cresce il mercato immobiliare veneziano?
È la zona del centro storico a fare la parte del leone per quanto riguarda i valori degli immobili, con Canal Grande e Sestiere San Marco in prima fila, mentre a chiudere la classifica ci sono le isole di Murano, Burano e Pellestrina. La terraferma, e in particolare Marghera, rimangono invece fuori competizione. Se infatti i prezzi al metro quadro nei sestieri più turistici di Venezia vanno dai 5 ai 12 mila euro, nei comuni dell’entroterra questi valori calano facilmente e arrivano ai 2 o 3 mila euro al metro quadro.
Monolocali e bilocali registrano una crescita dei prezzi sostenuta (+3,5%), sebbene siano in realtà gli appartamenti oltre i 145 metri quadri a essere quelli che accrescono di più il loro valore (+4,5%).
La differenza tra le zone periferiche e il centro è evidente anche nel valore delle locazioni. In media, per un bilocale di circa 60/70 metri quadri si possono spendere tra gli 800 e i 1.100 euro al mese se si parla di Canal Grande, Santa Croce e Cannaregio, mentre per le aree della terraferma i prezzi si abbassano, partendo da poco sopra i 500 euro al mese.
Gli investitori stranieri sostengono il mercato delle locazioni
Uno dei motori più potenti alla base della vivacità del mercato immobiliare di Venezia sono gli investitori stranieri. Il 70% di chi acquista un immobile è infatti proveniente dall’estero: in primis inglesi, seguiti subito dopo da francesi e tedeschi. L’obiettivo per la grande maggioranza di questi compratori è quello di utilizzare la proprietà acquisita come fonte di reddito, mentre solo un quarto degli acquirenti ha intenzione di utilizzarla come abitazione. Le zone preferite rimangono quelle più popolari, come San Marco, Castello o Dorsoduro, ma anche quelle affacciate sul Canal Grande o sul Ponte di Rialto o al Lido di Venezia.
È in questo spazio che si inseriscono quindi gli affitti a breve termine, strumento preferito dagli investitori per mettere a reddito le loro proprietà e su cui si punta in particolare in una città turistica come Venezia.
Affitti brevi a Venezia: la vera spinta al mercato
Il trend degli affitti brevi è in forte crescita in Italia sin dal 2015, e dipende in larga parte dal nuovo tipo di flussi turistici che caratterizza il settore in questi ultimi anni. I viaggiatori alla ricerca di soggiorni con una maggiore flessibilità e disponibilità hanno creato una domanda nel mercato a cui i possessori di seconde case hanno prontamente risposto.
La maggiore libertà nel gestire questo tipo di locazioni ha portato quindi ad avere ormai il 12% degli alloggi di Venezia presenti su portali come Airbnb. La mancanza totale di problemi di morosità (gli utenti pagano in anticipo), e la relativa facilità di gestione di questa attività sono quindi alla base della crescita delle locazioni a breve termine sull’isola, che, a loro volta, contribuiscono alla vivacità del mercato immobiliare nella laguna.