Milano, Bologna e Venezia, smart cities sempre più esemplari

Sono vivibili, sono sicure, attraggono talenti. Sono le città intelligenti e per il 2016 a conquistare il podio è la magica tripletta Milano, bologna Venezia.

Secondo la più recente ricerca sul tema: iCity Rate 2016 di FPA per eleggere le città più intelligenti d’Italia si considerano ben 105 indicatori statistici differenti, raggruppati in sette macro-aree tematiche (economy, living, environment, people, mobility, governance e legality). Dunque non più solo innovazione tecnologica e criteri prettamente relativi al mondo digitale.

Cosa rende smart una città

Negli ultimi anni la definizione di smart city si è spostata verso un significato comprensivo di dimensioni a più vicine alla socialità, come indicato alle strategie europee della nuova programmazione sul tema, che sottolineano l’importanza della vivibilità e della sostenibilità delle città per diventare effettivamente smart. Per assecondare l’evoluzione del concetto di smart city, da quest’ultima edizione FPA ha deciso di introdurre nella ricerca dei nuovi criteri di valutazione per stilare la classifica. Tra questi sono particolarmente rilevanti alcune variabili che considerano:

  • la capacità di accogliere e gestire i flussi migratori
  • la capacità di fare startup, ovvero quella di attrarre talenti per generare imprese innovative
  • l’agevolazione dell’uso sociale degli spazi pubblici
  • la messa a disposizione e la trasparenza dei dati pubblici
  • la garanzia di adeguati livelli di legalità e sicurezza
  • la capacità di attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione
  • l’attivazione di reti per la sostenibilità e la gestione delle politiche smart.

La classifica delle città più smart d’Italia

Milano

Ad aggiudicarsi il primato di città più smart d’Italia è Milano, che registra ottime valutazioni per quanto riguarda gli ambiti economy, people e living. Incidono su tale risultato il fatto che il capoluogo lombardo sia la città italiana con il più alto valore aggiunto pro-capite, ospiti le sedi di numerose imprese di grandi dimensioni, produca brevetti con un’intensità di gran lunga maggiore rispetto a quella delle altre città e investa molto sugli artigiani digitali, le nuove forme di economie collaborative e la social innovation.

Bologna

Il secondo posto della classifica è occupato da Bologna, che si posiziona in alto grazie soprattutto agli elevati punteggi registrati nella categoria governance. Secondo i risultati della ricerca, infatti, il capoluogo bolognese è la città italiana meglio governata per quanto riguarda gli aspetti smart, in quanto capace di coinvolgere gli abitanti nel governo della città, eccellendo dunque per partecipazione, nuovi strumenti di programmazione, stabilità economica, capacità gestionale e open data. Anche la macro-area living ottiene ottimi risultati, grazie a fattori come la vastità e la qualità dei servizi di cura per l’infanzia, le tante opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale e l’alta attrattività della città.

Venezia

Venezia è la terza città più smart d’Italia, grazie all’eccellenza in diversi dei fattori oggetto di valutazione. Il capoluogo veneto ha infatti un ottimo posizionamento per quanto riguarda la mobilità, oltre ad aver aumentato significativamente le dimensioni del capitale umano negli ultimi anni. A influire, anche la solida struttura economica e i buoni risultati per quanto riguarda l’area governance.

Smart city in Italia: i vantaggi dell’innovazione

A seguire, nell’ordine, secondo l’iCity Rate 2016 le città più smart d’Italia sono Firenze, Padova, Torino, Parma, Trento, Modena e Ravenna. Guardando le prime dieci posizioni della classifica, salta subito all’occhio la mancanza di rappresentanti del Sud Italia: questo fenomeno viene motivato soprattutto dall’attuale debolezza del sistema delle città metropolitane del sud, che ancora non sembrano essere in grado di interconnettersi efficientemente per trainare lo sviluppo delle zone circostanti.

Un meccanismo, questo, che invece funziona molto bene al nord: le città metropolitane di Milano, Bologna, Firenze e Torino fungono infatti da guida per lo sviluppo dei territori circostanti: molti centri urbani di medie dimensioni collocati tra l’una e l’altra metropoli sono entrate tra le prime posizioni della classifica delle città più smart. Padova, Parma, Modena e Ravenna, fungono da vere e proprie connessioni tra le grandi città del nord, favorendo così la creazione di un vero e proprio sistema urbano integrato, in cui lo sviluppo implementato dal singolo nodo coinvolge e trascina anche gli altri in un circolo virtuoso che porta all’innovazione continua.

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