Ora che Expo è giunta al termine, Milano si interroga su come conservare il patrimonio rimasto sul territorio. Non si tratta solo di sfruttare l’enorme visibilità che la città ha conquistato, facendo da sfondo all’assalto di oltre 21 milioni di persone di 6 mesi. Ma anche di valorizzare le infrastrutture, i trasporti, le riqualificazioni urbane che hanno interessato l’area metropolitana e che ora restano a vantaggio dei milanesi.
Milano si è risvegliata dai sei mesi di Expo profondamente cambiata. Basti pensare al quartiere Isola, dove le quotazioni sono schizzate tra i 5.000 e gli oltre 10.000 euro al metro quadro complici anche i nuovi palazzi-simbolo della città, come il Bosco Verticale e l’UniCredit Tower, la stazione Garibaldi e l’appena inaugurata metro Lilla. L’arrivo della Fondazione Prada in zona Lodi ha riqualificato l’area e c’è da scommettere che i prezzi, che ora sono in media di 1.500 euro, saliranno presto.
Un altro quartiere completamente rimesso a nuovo è quello della Darsena, tornato alla vita dopo 10 anni di abbandono, nel quale i prezzi sono schizzati da 3.000 fino a 5.000 euro al metro quadro. L’Expo ha suscitato interesse soprattutto da parte dei grandi marchi internazionali dello shopping che stanno aprendo punti vendita di rappresentanza nelle zone più calde del centro.
Oltre ai classici Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera, tra i quartieri più ambiti nella parte sud di Milano ci sono i Navigli e corso di Porta Ticinese. I prezzi di compravendita sono di circa 11.000 € al mq in via Torino e si scende a 6.000 € al mq verso Porta Genova, dove sorge anche il Mercato Metropolitano, nuova mecca dei gourmand che non vogliono rinunciare alle prelibatezze alimentari scoperte ad Expo.
Il destino dell’area espositiva a Rho, invece, sembra ormai segnato: il Governo ha annunciato la volontà di predisporre un investimento da 150 milioni di euro l’anno per i prossimi 10 anni per realizzare “Human Technopole. Italy 2040”, un centro mondiale di ricerca e tecnologia applicata alle scienze della vita, genomica, big data e nutrizione. La struttura occuperà una superficie di circa 70mila metri quadrati su un totale di un milione e 100mila, di cui circa la metà destinata a verde. Il resto sarà sviluppato con progetti immobiliari da Arexpo, la società proprietaria dell’intera area.
L’Università, inoltre, sta elaborando uno studio per trasferire a Rho le facoltà scientifiche e liberare così spazio in centro per il Politecnico e per nuovi insediamenti residenziali di qualità in zona Città Studi, dove oggi un metro quadro è venduto a più di 3.500 euro.