Rilanciare le periferie degradate delle grandi città. Questo l’obiettivo dei protocolli d‘intesa che impegnano il governo e i sindaci di 24 città capoluogo. Mobilità, edilizia scolastica, sicurezza, sono alcuni dei traguardi da raggiungere. Non più periferie distaccate dalla vita urbana, ma luoghi di rinnovata attrazione per una maggiore sostenibilità abitativa.
Sono tuttora in corso i lavori per la riqualificazione di numerose zone periferiche, derivanti dalle disposizioni che sono seguite al Bando Periferie pubblicato a maggio 2016 e rifinanziato per l’anno successivo attingendo dal Fondo Investimenti e dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Oltre 2.100 gli interventi previsti in 445 comuni, dal nord al sud Italia, di cui è stata possibile approvare la totale realizzazione solo in seguito al rinnovo dei finanziamenti stanziati per la causa.
Al primo posto, tra le priorità degli amministratori locali, si trova il recupero delle aree dismesse (15% degli investimenti). A seguire le opere per il decoro degli spazi pubblici (13,5%), per la casa (11,5%), per la mobilità (10%), iniziative per il lavoro (7,6%), la scuola (6%), l’inclusione sociale (5,6%) e la sicurezza (1,5%).
Gli effetti positivi della riqualificazione
L’Anci (associazione nazionale dei comuni italiani) darà il suo contributo per un’azione che ricadrà positivamente anche sul comparto dell’edilizia. Un salto di qualità nell’edilizia porterebbe, infatti, anche un miglioramento nell’economia. Negli anni 2007/2016 i lavori di manutenzione straordinaria degli edifici incentivati con il credito d’imposta sono ammontati a 190 miliardi di euro. Il 79% del valore produttivo del settore edilizio si deve alla riqualificazione del patrimonio esistente. Da questo dato si desume come gli incentivi fiscali abbiano rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno. Il trend in atto delle ristrutturazioni edilizie, a conti fatti, porta valore aggiunto anche per i proprietari.
I cambiamenti delle periferie
Vediamo da vicino alcune zone che hanno avviato il processo di riqualificazione urbana.
Il nuovo volto di Milano
È di oltre 10 miliardi l’investimento sull’urbanistica di Milano nei prossimi 10 anni e vede protagonista del progetto di riqualificazione l’area Expo, nel Comune di Rho. Una rivoluzione per 1,2 milioni di metri quadrati dove sorgeranno le facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano, le sedi di nuove aziende e lo Human Technopole, un centro di ricerca che avrà contatti con il mondo accademico e con quello aziendale. Ma i progetti di riqualificazione non finiscono qui: nella stessa area sorgerà anche un centro abitativo ecosostenibile, il nuovo quartiere Cascina Merlata. Le zone periferiche riceveranno fondi pubblici per migliorare gli edifici, le scuole, le strade e il verde. Da menzionare anche la riqualificazione dei sette ex scali ferroviari abbandonati, che diventeranno quartieri residenziali e direzionali.
Potenza: nuova vita per il quartiere Bucaletto
Nuova vita per il quartiere di prefabbricati di Bucaletto. Nato nel 1980 dopo il terremoto dell’Irpinia, si appresta a rinnovarsi grazie alla convenzione che assegna a Potenza 18 milioni attraverso il “Bando Periferie”, ai quali si aggiungono altri 6 milioni di investimenti privati. Sono previsti interventi di sostituzione abitativa che prenderanno il posto dei prefabbricati, spazi per il trasferimento di conoscenze e saperi, sviluppo di servizi sociali e di assistenza per i residenti. Saranno realizzati 42 alloggi sociali, un complesso polifunzionale, una struttura sociosanitaria semiresidenziale con 30 posti rivolta ad anziani affetti da demenza, un nuovo “Centro Caritas”, un centro di aggregazione, un centro sportivo polifunzionale composto da piscina, palestra, ludoteca e campo polivalente, oltre a una emeroteca dedicata al tema del terremoto.
A Parma nasce il distretto delle imprese creative
Anche Parma investe nel rinnovamento urbano, con 18 milioni di euro destinati al Comune per il “piano periferie”. L’obiettivo è quello di far rivivere la periferia, trasformando l’area interessata da abbandono urbano in un luogo di aggregazione. La riqualificazione passa attraverso la rivisitazione dell’abitato esistente, ma anche da cultura, sport e associazionismo. Un quadro, quindi, più ampio rispetto al mero scenario abitativo, con lo sguardo rivolto al valore aggiunto portato dalle interazioni sociali. I finanziamenti della città di Parma prevedono un distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana, la riqualificazione di un centro sportivo, un distretto della memoria sociale, civile e popolare, la riqualificazione dello spazio pubblico, oltre a un distretto d’eccellenza delle arti audiovisive e restauro e riuso degli edifici ex rurali.